1. L'infermiera (terza parte)


    Data: 07/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti

    Marco, nei giorni che seguirono, restò in uno stato confusionale.
    
    Il dolore era stato inaspettatamente forte, il bruciore alle natiche, che lo accompagnò per il resto giorno ed anche per il seguente, manteneva vivo il ricordo dell’esperienza fatta in ogni momento della giornata.
    
    Al contempo non poteva nascondere a se stesso che qualcosa gli era anche piaciuta. Il sentirsi in balia di un’altra persona che aveva potere “di vita o di morte” su di lui lo aveva mentalmente eccitato.
    
    Non riusciva a ben capire cosa gli stesse accadendo. Una parte di lui, quella fisica, rifiutava quel ricordo doloroso, il suo cervello invece sembrava cercarlo, per rivivere quell’esperienza umiliante ed al tempo stesso eccitante.
    
    Era dunque un pervertito, un masochista che gode nell’essere umiliato?
    
    Quest’interrogativo lo tormentò per diversi giorni, nei quali saltò le lezioni (in pratica da quando era rientrato a Palermo non aveva ancora messo piede all’università), restò chiuso in casa senza lavarsi né radersi, nutrendosi con quello che aveva trovato nel freezer.
    
    Lottava con se stesso, non voleva arrendersi al fatto che, aldilà del dolore fisico, gli era piaciuto
    
    - Dio mio sì, cazzo, mi è piaciuto, non riesco più a pensare ad altro, ma come è possibile? E ora che faccio? Tornare da Sonia? No, assolutamente no, non è pensabile. Cambiare casa, sì è l’unica soluzione possibile, allontanarsi da lei e lasciare che il tempo cancelli questi ricordi per tornare alla
    
    vita ...
    ... normale.
    
    Rinfrancato da questo pensiero decide di vestirsi ed uscire, anche perché le sue provviste alimentari sono ormai in via di esaurimento.
    
    Indossa della roba pulita ed esce in strada, finalmente il sole dopo tanto buio sia pure metaforico, finalmente si torna a respirare aria pura, metaforica anche questa, il traffico di Palermo è pestilenziale.
    
    Vede gente, fa la spesa e ritorna a casa canticchiando, un uomo nuovo, rinato.
    
    Saluta sorridendo il portiere del palazzo, sale le scale, arriva davanti alla porta di casa, mette le mani in tasca per cercare le chiavi e…non le trova. Cazzo le chiavi, ripercorre mentalmente tutte le mosse fatte dal momento in cui ha deciso di uscire e si rende conto che le chiavi di casa sono rimaste nella tasca dei pantaloni che lui, prima di uscire, ha cambiato.
    
    - Ed ora cosa faccio?
    
    Dovrebbe chiamare qualcuno per rompere la serratura ma chi? Questo poi significherebbe buttare i surgelati che ha appena comprato, è indeciso e sta meditando sul da farsi quando, da un cassetto della memoria, emerge un ricordo che aveva dimenticato di avere. Tanto tempo prima, quando Sofia, il suo amore impossibile, abitava ancora lì, le aveva dato la copia delle chiavi di casa con la scusa di un’emergenza come questa, ma in realtà con la segreta speranza che un giorno se la sarebbe vista spuntare davanti all’improvviso dichiarandogli il suo amore. Che idea stupida, ma almeno ora potrebbe servire a recuperare le chiavi.
    
    Questo però significherebbe ...
«1234»