1. Eros & tanathos


    Data: 22/04/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: DunadondaSex, Fonte: Annunci69

    ... dirmi niente, nonostante il dolore lancinante aveva organizzato delle nozze nella Basilica che ha visto passare il nostro Eros e poi il nostro Pathos.
    
    In quel periodo lavoravo come se fossi una reclusa con il 101bis. Forse per non pensare, forse per non soffrire. Pranzo e cena in cucina al ristorante, pulizia della casa e assistenza al mio amato Karl. Uno straziante dolore che si riappropriava del mio animo durante il tragitto casa – lavoro, sulla mia Mercedes cabrio, quasi perennemente chiusa, nel traffico sfrecciante dell’Autobahn bavarese.
    
    Dopo due anni di calvario Karl era più magro del solito e io molto più tonda di quanto fosse lecito. La mia femminile taglia mi stava stretta, ho cercato invano di perdere peso, anzi dopo cinque anni di calvario dove Karl sveniva regolarmente senza riprendere i sensi per alcuni minuti, mi ritrovavo a specchiarmi come se fossi un dipinto di Botero.
    
    A volte impaurita e smarrita pensavo che fosse morto, un magone per me, una liberazione per lui. Poi si risvegliava dal quel coma momentaneo per sorridermi e dirmi quanto mi amava, i suoi occhi acquosi non mentivano, e io persa, lo guardavo annegare nel suo male.
    
    Erano passati altri sette anni, Karl soffriva ma non voleva staccarsi da questa vita, Karl non voleva staccarsi da me. Era l’estate del 2018 l’aria era tersa, il lago luccicava dal sole e accoglieva migliaia di uccelli aquatici, germani e trampolieri, Karl oramai non camminava più, aveva rinunciato alle cure. Quella ...
    ... mattina al lago, mentre spingevo la sua carrozzina, mi sono presa coraggio e gli ho raccontato di quella mattina al mare con quei ragazzi Italiani. Ho sorvolato i dettagli più osceni ma Karl ha capito che mi era piaciuto. Ha iniziato a piangere, pensavo per il tradimento, velato, leggero e non completato. Mi ha preso le mani con un fremito, mi sono messa in ginocchio davanti a lui per poterlo guardare negli occhi e dirgli che mi dispiaceva, cercavo il suo perdono una sua assoluzione prima che se ne andasse. Ero smarrita mi mancava la sua altezza, il suo sguardo fiero, oramai le sue pupille erano quasi sgranate da un male che ha combattuto per quasi dieci anni. Senza mai mollare, senza mai arrendersi. Mi ha stretto forte le mani, e mi ha detto: “amore ti chiedo perdono, ti chiedo perdono per non averti amato come avrei voluto. Ti chiedo perdono perché sono passati dieci anni dalla mia malattia e in tutti questi anni mi sei sempre stata vicino. Non ti ho mai dato il permesso di amare altri. Ho lasciato che il tuo corpo si lasciasse andare senza gioie e piaceri. Perdonami amore mio per questo, perdonami almeno tu, perdonami per il mio egoismo, perdonami amore e infine dolce amore dagli occhi profondi e azzurri come questo orizzonte lago cielo, benedico colui che in futuro potrà godere della tua presenza e del tuo perenne splendente sorriso.
    
    Con gli occhi velati dalle lacrime, alzandomi ho visto la mia figura che si specchiava nel lago, credevo che il riflesso dell’acqua mi ...
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