foto-ricatto (seguito la vacanza di Elisa)
Data: 20/04/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: maxherrscher, Fonte: RaccontiMilu
... fece vestire con calze e reggicalze, poi indosso’ il vestitino rosso della sera prima, e una giacca di pelle, che era lunga quanto l’abitino, e Vanessa parve soddisfatta, l’aveva fatta truccare pesantemente, le disse che doveva sembrare esattamente per come si sentiva una puttana. Vanessa mise il guinzaglio nella sua borsa e uscirono, Elisa tiro’ fuori l’auto dal garage, poi nel vialetto si fermo’ all’altezza di Vanessa ma questa non saliva, allora Elisa scese e chiese cosa doveva fare, Vanessa le disse: ‘vieni ad aprirmi la portiera’, Elisa obbedi’ si guardo’ intorno sperando che non vi fossero vicini che la vedevano, poi apri’ la portiera a Vanessa che si accomodo’. Partirono e Vanessa le diede le indicazioni da seguire, Allora raggiunta l’autostrada Elisa si azzardo’ a chiedere: ‘puo’ la sua cagna chiderele dove siamo dirette, Padrona?’. Vanessa le rispose che se aveva molte domande da fare, Elisa le disse che era curiosa perch’ non voleva correre il rischio magari di distrarsi e di commettere errori e se la strada era lunga dovevano fare benzina. Vanessa le disse: ‘bene ti diro’ dove andiamo, ma per ogni domanda che ritengo inopportuna e fastidiosa decidi tu quale punizione dovrai subire poi’, Elisa rimase un po’ in silenzio e poi vedendo che Vanessa la osservava in attesa rispose: ‘la sua cagna, chiede che per ogni disturbo che arreca alla padrona, di ricevere due colpi di frusta… su…sul culo, padrona’. ‘Pensi che sia una punizione, a te piace essere battuta sul culo, ...
... ma va bene hai fatto del tuo meglio, per ogni richiesta due colpi di frusta sul culo da pagarsi tutti al nostro ritorno a casa tua’. E cosi’ Elisa fece la sua domanda, venendo a sapere che si recavano in una provincia adiacente in una cittadina che conosceva di nome ma dove non era mai stata, e poi chiese se si potevano fermare all’autogrill per fare la pipi e anche per il pieno di benzina’. Vanessa acconsenti’.
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CAPITOLO V.
Arrivate nella cittadina Vanessa indicava ad Elisa la strada da seguire. Fino a quando arrivarono ad una villa in campagna, A quel punto si fermarono davanti ad un cancello. Vanessa scese e suono’ il campanello Elisa non sentiva cosa diceva ma il cancello si apriva e risalita le ordino’ di entrare, dal cancello alla casa vi erano almeno 500 metri la recinzione esterna impediva a chiunque di vedere all’interno del parco. Le ordino’ di andare a parcheggiare in un capannone che fungeva da autorimessa vi erano tre auto parcheggiate. Le ordino’ di scendere ed Elisa obbediente si affretto’ ad andare ad aprire la portiera di Vanessa. Ora spogliati mettiti nuda, le mise un collare al collo, e le disse ricordati non ti azzardare a non eseguire nemmeno con un esitazione i miei ordini, dovrai essere quella che oramai hai acconsentito di essere, una schiava docile, obbediente e annullarti per renderti utile alla tua Padrona, sei la mia cagna e il mio animaletto di compagnia, camminerai a quattro zampe e non ti ...