SESSO E POTERE PARTE 4
Data: 20/04/2020,
Categorie:
Masturbazione
Lesbo
Autore: xxpedroxx, Fonte: xHamster
OGNI RIFERIMENTO A COSE E PERSONE E' PURAMENTE CASUALE
La mattina dopo, mi risvegliai in quella stanza fino ad all’ora sconosciuta sorprendendomi di avere l’immediata consapevolezza di dove mi trovavo, diedi uno sguardo in giro per accertarmi di essere rimasta da sola, La Dottoressa, Denise, le due collaboratrici e gli uomini della security non c’erano più ed io, dopo la quella turbolenta nottata, non li avevo sentiti andar via.
Mi alzai alla ricerca dei miei abiti senza aver successo, vidi appoggiata sulla poltrona della Bonanni una vestaglia di raso nero, mi avvicinai per prenderla e notai che al di sopra vi era una busta da lettere, era chiaramente indirizzata a me; decisi di aprirla, all’interno oltre ad un messaggio vi trovai una carta di credito intestata alla mia persona e … non ci potevo credere, un pendaglio in oro bianco e diamanti identico a quello che avevo visto al collo di Denise e delle due “colleghe” la mattina precedente … non era una figura definita, sembrava un intreccio di nastri, di quelli che si trovano sulle confezioni regalo … mi era chiaro che quel pendaglio doveva essere un segno di appartenenza, o meglio, di proprietà.
Il messaggio, scritto in una calligrafia che aveva ben poco di femminile, recitava:
“Mia cara bambina, viste le vicissitudini della notte ritengo accettata la mia proposta, sono sicura che io e Lei avremo reciproca soddisfazione dalla Nostra collaborazione. Si ritenga libera fino alla fine della settimana, lunedì prossimo ...
... si presenterà nel mio ufficio e stabiliremo il da farsi, Denise la contatterà in settima per ulteriori dettagli, spero che il pendaglio donatole sia di suo gradimento, gradirei che lei lo indossasse … sempre! Firmato Carla B.” (n.d.r. - Carla è il nome dalla Bonanni)
Lasciai cadere la lettera sulla poltrona e la prima cosa che feci di istinto fù indossare il pendaglio, guardai l’orologio, erano le 10.30 del mattino, mi infilai nella doccia della stanza da bagno dell’appartamento, notai che i miei vestiti e la mia lingerie erano ordinatamente disposti sul mobiletto del lavatoio … erano freschi di lavanderia.
Uscii dall’appartamento intorno alle 11.45, decisi di incamminarmi verso casa, telefonai a Giulio, gli raccontai della proposta ricevuta, (naturalmente raccontai ciò che poteva essere raccontato), Giulio si complimentò con me, ma io lo conoscevo bene ed avevo captato una vena di sospetto nelle sue domande.
Giulio non era uno stupido, a Torino era uno dei migliori nella sua professione, per il suo lavoro aveva costantemente a che fare con gente benestante e di potere, sapeva benissimo che per ottenere un contratto di lavoro come quello da me “sottoscritto” non bastava essere bravi, conosceva la fama della Bonanni, una persona inarrivabile e professionalmente spietata.
Giulio era il classico esempio di chi con le proprie capacità e la propria tenacia avrebbe potuto costruire intere città senza l’ausilio di alcuno, più volte nella sua carriera era stato scavalcato ...