LA CHAT – Episodio 5
Data: 16/04/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu
... pizzo bianco aderenti e trasparenti, e me le misi saltellando mentre tornavo al PC. “Fatto, le ho indosso”. La risposta però non fu quella che mi aspettavo. “STUPIDA TROIA! Ho detto prendile, non indossale. La tua punizione che era lieve diventa severa”. Mi vergognavo tremendamente mentre le toglievo, ed avevo una paura cane di cosa sarebbe successo. “Tolte. Perdonami Padrone. Ho paura, cosa mi farai?” la sua risposta riprese il tono distaccato di sempre. “Lo scoprirai quando ti manderò la mail con gli Ordini. Adesso mettiti in piedi a gambe larghe davanti alla tastiera, ed infilati le mutande nella figa. Usa un dito per farle penetrare ben dentro, ed accumulale tutte all’interno, l’ultimo lembo deve arrivare giusto all’altezza delle grandi labbra, ed essere nascosto quando stai in piedi normale. Devono stare tutte nel tuo corpo, ma essere recuperabili pizzicando l’ultima parte di stoffa con due dita. Esegui e mentre lo fai scatta delle immagini da mandarmi sulla mail dopo”.
Di nuovo quel rombo potente del sangue nelle orecchie. Cosa mi faceva fare? Mi misi nella posizione comandata, e mentre stavo allargando le gambe apparve un altro messaggio: “Allargale di più le gambe, puttana. Larghissime, quasi una spaccata”. Se fosse stato un film horror avrei chiamato questa cosa “jump scare”. Come faceva a beccarmi sempre come se mi vedesse? Divaricai le gambe fino a sentirmi squartata, mi toccai la gatta e la sentii aperta ed allargata dalla posizione. E fradicia, anche. Ero ...
... nata per essere sottomessa ed umiliata, dovevo farci i conti. Prima foto, poi altre man mano che il pizzo bianco e trasparente veniva spinto nel mio corpo. La sensazione era assurda, non avevo mai provato niente che neanche ci assomigliasse. La mia fica si riempiva, la sentivo stimolata dalla ruvidità del pizzo. Una foto tenendola divaricata con le dita, a mostrare lo scarso centimetro di stoffa che sporgeva, poi l’ultima, che mostrava che quando stavo in piedi normale non si vedeva niente. “Fatto Padrone. Le mutande sono dentro la mia fica, e sto impazzendo. Mi sento stimolare ed irritare insieme, sento che mi bagno ma sono asciutta come il Sahara”. La sua replica fu “Cammina per la stanza, e cerca di camminare senza far notare niente”. Ormai ero completamente nel pallone, non mi chiedevo neanche più quanto fossi folle ad eseguire questi Ordini. Camminai come richiesto, fingendo di non avere niente. Ma era un piacere/fastidio continuo. Rischiavo l’orgasmo ad ogni passo. Glielo dissi. – “Lo so. Per questo te le ho fatte infilare dentro, ma è colpa tua che coli come una vacca e non ti sai controllare. Adesso i succhi della tua vagina dovrebbero rimanere tutti all’interno, giusto? Almeno per un po’, fino a quando non si inzupperanno troppo gli slip che ti farciscono come un cannolo. Tienili all’interno, e dimmi quanto tempo passa prima che tu cominci a gocciolare come una scrofa. Come camminavi? Si notava niente?” Gli risposi che mi sembrava di camminare a gambe larghe come se mi ...