Maledetto covid 4 terzo capitolo
Data: 10/04/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Amoreepsiche, Fonte: EroticiRacconti
... risulta decisamente corto. È solo il primo di una lunga serie ma ad ogni abito che indosso mi scopro nuova, più sciolta, e la tensione iniziale lascia posto ad una sorta di complicità. Intanto con la scusa di aiutami ad indossare i vari abiti Giulia ne approfitta per toccarmi, carezzarmi sfiorarmi procurandomi intensi brividi.
-hai proprio un bellissimo corpo, non capisco perché ti vergogni a mostrarlo
-non mi vergogno, è che non ne sento la necessità
-secondo te c’è necessità di esporre un quadro? No, lo si mostra perché è bello, perché la gente possa vederlo
Non ho mai pensato al corpo come ad un’opera d’arte, però è vero, vista così la cosa ha senso.
-la stessa cosa per il sesso, se è tanto bello farlo perché nascondersi, perché limitarsi ad un rapporto intimo…
Mentre dice questa cosa mi abbraccia da dietro e mi prende i seni in mano.
-perché vuoi nascondere queste magnifiche tette? Le avessi io girerei nuda anche per strada
Colta alla sprovvista non reagisco e sento nascere dentro una strana eccitazione. Mai nessuna donna mi ha toccata e lascio fare.
-chissà quando scopi… e questi fantastici capezzoli, così grossi… è un piacere guardarli… toccarli… stringerli…
-smettila ti prego…
Quel tocco mi fa letteralmente impazzire, i capezzoli sono la parte più sensibile del mio corpo, basta che Marco me li tocchi e raggiungo l’orgasmo.
-smettila…
Cerco di resistere ma non riesco a staccarmi da quell’abbraccio. Il piacere che provo è unico, ...
... sconosciuto e voglio provarlo fino in fondo.
-ti piace vero? Ma questo è solo uno degli infiniti modi di provare piacere… impara a conoscerli tutti
E scende con una mano sul mio ventre. Scivola dentro le mutandine e mi carezza.
-non farlo ti prego…
Il mio è un poco credibile invito a smettere tanto più che allargo le gambe per favorire il contatto. Non fatica a penetrare la mia intimità perché sono già abbondantemente bagnata e dopo pochi secondi comincio a tremare. Devo appoggiarmi al cassettone per sorreggermi. Lo specchio riflette la mia immagine. Il volto è una maschera dall’espressione mutevole, piacere, dolore, estasi, il seno gonfio, i capezzoli irti, il ventre che si contrae ritmicamente, il bacino spinto indietro
-così così così… continua… godo godo godoooo
L’orgasmo mi giunge liberatorio ed esplode con forza dirompente al punto che devo inginocchiarmi per richiudermi su me stessa. Lunghi spasmi mi attraversano, mi contraggo, tremo, trattengo il fiato, urlo e impreco… rimango così per un tempo indefinito finché ritrovata la calma sopraggiunge la prostrazione. Perché? Perché? Perché?... ho ceduto, ho ceduto anche questa volta. Tutte le mie sicurezze, le mie convinzioni spazzate via da una carezza di donna. È bastato che mia suocera mi cingesse, mi sfiorasse il seno e il mio corpo ha reagito. E la mia volontà? Dov’era la mia volontà in quel momento?... la risposta è più dolorosa della realtà stessa, perché tutto quel che è successo l’ho voluto, l’ho ...