1. Godere nella vergogna xii


    Data: 06/04/2020, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... non avrebbe avuto dubbi sulla attività di mia moglie. Mia sarebbe sembrata solo una puttana. Sentivo la testa ronzare: come avevo potuto permettere che uno sconosciuto fotografasse mia moglie come una volgare battona? Ma la rabbia era ormai scomparsa sostituita dal un desiderio perverso di lei, la vedevo per quello che sembrava una prostituta. Sentii il mio sesso premere improvvisamente contro i pantaloni. La volevo. Sul retro il messaggio di Gaston si chiudeva con un laconico “ti ricontatto in tarda mattinata per dirti dove potrai raggiungermi per riprenderti la tua mogliettina”.
    
    MIA:
    
    Ero stordita, assorta nei miei pensieri: cosa ci facevo appoggiata a questa balaustra? Perché avevo tra le dita questa sigaretta accesa? Perché ero praticamente nuda tra due puttane addirittura più vestite di me? Perché Gaston mi aveva chiamata professoressa? Che ne sapeva lui della mia vita privata? Che ne sapeva lui di me?
    
    Guardando verso la sala ai piedi della scala scorgevo diversi uomini alcuni seduti altri in compagnia di ragazze che erano sicuramente delle puttane. Mi chiesi anche se qualcuna di loro avrebbe mai accettato liberamente di prestarsi a ciò a cui mi stavo sottomettendo.
    
    Una delle due ragazze che mi era al fianco mi rubò la sigaretta tirò due boccate.
    
    “Gaston ci ha detto tutto di te,tuo marito ti ha lasciato nelle sue mani e adesso cosa prova una seria signora come te ad essere una puttana come noi?”
    
    Quello che provai in quel momento fu una vergogna ...
    ... estrema.
    
    Pensai a cosa risponderle ma mi sentii chiamare, vidi Gaston in fondo alla scala, mi faceva cenno di raggiungerlo.
    
    Quello che mi stavano chiedendo era troppo e poi con tutta quella gente? Qualcuno fischiò altri fecero battute più o meno pesanti. Sentì chiamarmi “vieni giù puttanella c’è posto anche per te”. Il mio cuore impazzì letteralmente. Mi resi conto di come fossi caduta in basso e soprattutto del ruolo diverso che stavo assumendo. Gaston voleva da me qualcosa di diverso, voleva che mi trasformassi in una puttana.
    
    Sì, tanto seria e irreprensibile di giorno quanto puttana di notte. Era dunque questo il mio motivo per cui mi aveva accompagnata in quel locale?
    
    Mi voleva trasformare in una volgare battona, ma perché?
    
    Ma se avevo accettato tutto fino a quel punto forse lo ero veramente. Mi sentii mancare, non avevo nulla con cui coprirmi. Avrei dovuto fuggire via, lo so. Mi girai verso il luogo da dove eravamo arrivate ma l’altra ragazza mi spinse in avanti giù dal primo gradino.
    
    “Non vedi?Ti aspettano. Questo mondo è diverso dal tuo e anche se un uomo ti fa schifo devi sentire le sue mani su di te, prendere il suo sesso in bocca e lasciarti scopare, sei una puttana ora.”
    
    Con la mente annebbiata scesi le scale e mi trovai in quel salone che non era altro che un bar, mi fermai un attimo per la vergogna, perché era molto illuminato e erano presenti diversi avventori. E poi ero vestita come una battona, anzi peggio, perché le battone sono almeno vestite, io ...
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