1. Godere nella vergogna xii


    Data: 06/04/2020, Categorie: Etero Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    RODOLFO
    
    Il suono del telefono della camera mi svegliò improvvisamente. Sollevai il ricevitore e, meccanicamente, risposi. Era il portiere di notte che mi invitava a raggiungere la hall se avessi voluto ricevere notizie di mia moglie e mi riappese senza neppure attendere la mia risposta.
    
    Pensando ad un sogno allungai la mano al mio fianco senza trovare Mia. Rimisi nella mia mente gli avvenimenti nel giusto ordine chiedendomi cosa intendesse il portiere con notizie su Mia, così rivestendomi di fretta mi precipitai fuori dalla stanza e scesi.
    
    Erano le prime ore del mattino ed il portiere, solo dietro il suo bureau, mi accolse sorridente indicandomi il piano del banco dove era distesa la fotocopia della cara di identità di mia moglie.
    
    Non mi lasciò il tempo di parlare e mi anticipò che l’aveva riconosciuta in ritardo.
    
    “Quando è arrivata in albergo era molto sostenuta e trattava tutti con estremo distacco: era già stata una sorpresa vederla uscire qualche sera fa con quel miniabito tutta scollata, tanto che io e due miei colleghi ci siamo chiesti quanto si sarebbe fatta pagare.”
    
    “Non è quello che pensi, l’ha fatto per gioco.” Risposi indignato
    
    Mi mostrò di nuovo le foto che le aveva fatto.
    
    “Questo lo chiami gioco? … ma se ti ho chiamato è perché volevamo mostrarti altro.”
    
    Aprì di nuovo la sezione foto del suo telefonino.
    
    “L’uomo che mi ha portato il suo vestito è tornato e voleva parlare con te ma abbiamo finito per patteggiare un incontro con ...
    ... lei.”
    
    Guardai le nuove foto e rimasi sconvolto. Mia con un trucco ancor più pesante era nuda, solo calze e reggicalze, con una sigaretta in mano, lei che non fumava, appoggiata alla balaustra di una scala con al suo fianco due ragazze vestite con mini abiti, presumibilmente due prostitute.
    
    Era sorridente, ma, conoscendo le sue espressioni abituali, il sorriso era una smorfia non voluta, sicuramente obbligata che sembrava esprimere la sua vergogna. Sembrava una prostituta di un vecchio bordello.
    
    Ma dove si trovava? Gaston voleva farmi credere che Mia si fosse prostituita in quell’albergo? Ebbi paura. Non avevo mai tollerato, pieno di gelosia, un tradimento ed ora invece …
    
    Me lo meritavo visto che ce l’avevo spinta io fin là: quello era il pegno da pagare. Morivo di vergogna e gelosia, ma provavo una perversa eccitazione sapendola sottomessa a chissà quale abiezione. Avevo desiderato una moglie che mi sapesse eccitare con giochi erotici ed invece era diventata un oggetto sessuale nelle mani di un perfetto sconosciuto.
    
    Ero allibito. Il portiere mi guardava incuriosito e mi consegnò una busta. La aprii e lessi con il cuore in gola: “Quelle che il portiere ti ha mostrato sono altre foto che aggiungo a quelle scattate ieri sera. Ormai anche nel tuo albergo sapranno che la seria professoressa ha una doppia vita. Chi le vedrà non avrà dubbi su cosa è venuta a fare a Parigi tua moglie.”
    
    Già le foto e chi se le ricordava più. Certo che se Gaston le avesse mostrate, chiunque ...
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