1. L'insegnante di francese


    Data: 05/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Khayman86, Fonte: Annunci69

    Lavorando spesso da casa e avendo spesso qualche ora libera, decisi di imparare un'altra lingua rivolgendomi ad un'insegnante privata. Finalmente arriva il giorno, citofona alla porta di casa e resto spiazzato: mi aspettavo la classica figura austera e severa, invece mi ritrovo una ragazza minuta, alta 1,60, forse 50kg, bionda e dai classici lineamenti francesi: nasino all'insù, occhi azzurri e curiosi, capelli a caschetto biondo paglia. Aveva 29 anni.
    
    La feci entrare, offrii un caffè e dopo i soli convenevoli, iniziamo con la prima lezione, a cui ne seguono altre; pur essendo sposato, la sua presenza a poco a poco mi turbava, però mantenevo sempre un distacco serio e maturo, sforzandomi di essere solo uno studente.
    
    Ci salutavamo, scambiavamo due chiacchiere sul più e meno, dopodiché affrontavamo le nostre due ore di francese; pur avendolo studiato alle superiori, non avevo mai fatto pratica e commettevo sempre errori, per cui lei, Helene, mi prendeva in giro con il suo dolce accento francese.
    
    Pensavo fosse il suo modo con tutti gli studenti, punzecchiarli e prenderli in giro, tuttavia sembrava sempre trarne un certo piacere, lasciandomi a volte spiazzato. I suoi occhi azzurri assumevano una sfumatura più gelida e ripeteva la parola "no" parecchie volte, dandomi dei colpetti con la matita sulla mano.
    
    E fu proprio la matita, cadutale dalla mano, che mi fece fare una bellissima scoperta. Chinandomi sotto al tavolo, mi accorsi che i suoi minuti piedini stavano ...
    ... giocando con le scarpe, due ballerine color rosso pastello; a gambe accavallate, una delle due scarpette ciondolava dall'alluce, rivelando in parte un piedino deliziosamente candido, probabilmente n.35-36.
    
    Da amante dei piedi femminili, quella vista mi diede uno scrollone in tutto il corpo, e successivamente iniziai a cercare scuse per dare delle sbirciatine sotto al tavolo e deliziarmi con quella vista.
    
    Helene però, oltre ad insegnarmi, mi osservava.
    
    E me lo fece notare, spiazzandomi completamente: "C'è qualcosa di interessante sotto al tavolo?" chiese. Rimasi di sasso e probabilmente assunsi un colore rosso accesso. Risposi che no, mi ero solo distratto.
    
    Con un sorrisetto furbo, in francese, mi rispose: "Monsieur, sono settimane che il tuo rendimento è in calo. E le tue mani sono di burro, da quante cose ti cadono. Credo di doverti mettere in riga, se voglio infilarti in testa un pò di francese...".
    
    Non sapevo cosa replicare, e me ne usci con un "Je suis desolè..." sottovoce.
    
    Prosegue lei in francese: "Sono i miei piedini? vorresti toccarli, baciarli?" e detto questo, allunga le gambe verso di me, sfiorandomi prima le ginocchia, poi le cosce... infine posandosi sul mio membro, ormai non più nascosto dai jean ma visibilmente eretto. Non risposi nulla.
    
    "Chiedimelo in francese, e se non fai errori, potrei lasciarti qualche minuto delle nostre due ore quotidiane.". Senza esitare, mi lancio, ma non appena inizio con "Est-ce que Je..." lei mi interrompe, puntandomi ...
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