Cronache di un quartiere particolare - Ep. 1: Luisa, la mogliettina modello
Data: 03/04/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Jesper25, Fonte: EroticiRacconti
... passandosela sulle labbra. Era ora di fare un passo in più.
"Va bene, Luisa. Abbiamo fatto un po' di foto. Possiamo fermarci o andare avanti con qualcosa di diverso"
"Sentiamo la tua proposta"
"Hai mai pensato di fare nudo?"
Per un secondo Luisa mi sembrò dubbiosa, ma non sorpresa. Aveva pensato di fare nudo prima ancora di entrare in casa mia, lo avevo intuito. Voleva il mio sostegno?
"L'idea mi intriga molto - confessò - ma devi guidarmi passo passo"
"Certo. Allora, per cominciare abbassa le spalline del reggiseno".
Scatto.
"Ora fai uscire un po' un capezzolo fuori. Solo uno, mi raccomando".
Due scatti.
"Ok, perfetto, ora possiamo andare a toglierlo".
Scatto.
Scatto con braccio sopra a coprire i seni (due tette non enormi, ma tutto sommato grosse, e tutt'altro che cadenti).
Scatto con le mani ai lati dei seni, come a tirarli su.
Scatto con tette tirate su e sguardo da porca.
"Stiamo andando alla grande, Luisa. Adesso dammi le spalle, e facciamo qualche foto prima di togliere le mutandine".
Scatto.
"Potresti metterti a... a...?"
"A pecora?" rise Luisa.
"Esattamente."
Scatto.
Scatto con dito medio di Luisa in corrispondenza della fica.
"Benissimo, ora possiamo togliere tutto".
Scatto alle spalle.
Scatto frontale a gambe aperte.
Scatto con mano di Luisa che va ad aprire la fica, mostrandola al fotografo.
"Molto bene, direi che ci siamo. Grazie per aver posato per me, Luisa"
"Grazie a te. Ti ...
... regalo un ultimo scatto, tesoro"
Scatto di Luisa a pecora, nuda, con buco di culo e fica in bella vista.
La seduta finì così. Promisi a Luisa di portarle le foto prima possibile e la salutai, sebbene lei mi desse l'impressione di voler restare ancora un po'. Nell'andare via, mi diede un bacio all'angolo della bocca. Appena uscì da casa mia corsi in bagno, e come immaginerete mi segai con tutte le mie forze. Volete sapere perché non me la scopai lì, sul posto? Non ho una risposta. Probabilmente c'era ancora un minimo velo di pudore, o preoccupazione per il fatto di avere a che fare con una donna sposata.
Il martedì, giorno deputato alle ripetizioni, arrivò presto. Mi presentai a casa di Luisa con le foto sviluppate. Feci inglese (un'ora lunghissima) con Francesco, aspettai che accendesse la PlayStation e solo allora raggiunsi Luisa con le foto.
Mi resi conto che le guardava, attraverso gli occhiali da vista, con occhi quasi sognanti. Gli occhi di chi ha recuperato un pochino del tempo perduto?
"Quanto ti devo?"
"Ma nulla, figurati... è stato un piacere, e comunque non era un servizio in piena regola"
"Oh, insisto. Vieni con me"
La seguii in una stanza della casa che non avevo mai visto: camera sua. Non vado a mentire, sapevo cosa sarebbe accaduto, o almeno lo immaginavo, date le premesse.
Luisa mi fece cenno di sedermi sul letto. Chiuse la porta a chiave e solo allora mi raggiunse.
"Beh, devo trovare un modo per ringraziarti. Mi hai fatto un grande ...