La mia prima volta
Data: 01/04/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Viaggiante, Fonte: Annunci69
Quella tarda primavera la gita scolastica di terza media si concluse come doveva: nella parte posteriore dell’autobus si limonava.
Toccò anche a me, ma il criterio con cui fui scelto fu poco romantico: ero l’unico rimasto libero nella parte trasgressiva del torpedone.
“Ci baciamo?” mi chiese Laura sedendosi nel sedile di fianco al mio. Prima ancora di riuscire ad elaborare qualsiasi risposta, mi infilò la lingua in bocca.
Il suo avventarsi mi lasciò un misto di sorpresa, eccitazione e disgusto: ero molto attratto dalle ragazze, ma prima di quel momento la saliva altrui era qualcosa da cui scappare. Ricevere quel serpentello viscido nella mia bocca fu cosa non immediata da elaborare. Passammo la mezz’ora rimanente di viaggio ad affinare la tecnica: lei era ovviamente molto più esperta di me, ed io cercai di rubarle qualche segreto.
A cena ebbi poco appetito, mia madre preoccupata mi chiese come mi sentissi. “Tutto bene” risposi.
Il giorno successivo, a scuola, fui avvicinato da Laura nei corridoi (non frequentava la mia stessa classe).
Aveva deciso che, dopo tutto quello che era successo fra noi il giorno prima, eravamo diventati una coppia.
Io, mio malgrado, mi assunsi le mie “responsabilità” e mi ritrovai “fidanzatino”.
Le poche settimane di scuola rimanenti passarono velocemente fra fugaci incontri pomeridiani nel parco, durante i quali, mentre io cercavo di dimostrare con una certa fierezza i miei miglioramenti come baciatore, Laura si faceva ...
... sempre più focosa nel cercarmi fisicamente e stringersi a sé.
Dopo una decina di giorni di clausura pre-esame, finalmente il percorso delle scuole medie trovò il suo epilogo. Finita la scuola, decadde anche il divieto di uscite serali.
Finalmente io e Laura potevamo tornare a vederci, anche di sera.
Il giorno stesso del mio esame orale (il suo c’era stato il giorno precedente), ci incontrammo al parco subito dopo cena.
Il lento crepuscolo di quella sera di inizio estate ci vide impegnati e raccontarci i dettagli delle nostre ultime impegnative giornate.
L’estate finalmente giunta e la fierezza di un impegno superato ci stavano regalando un insolito vigore, poter disegnare il nostro futuro dava slancio al nostro già impetuoso entusiasmo giovanile.
Quella sera gli abbracci di Laura erano particolarmente energici, e miei leggerissimi pantaloncini tradirono presto la mia eccitazione.
Laura non ne fu imbarazzata, anzi sorrise.
Mentre accarezzava con discrezione la mia durezza, mi raccontò che pochi mesi prima aveva avuto una relazione con un diciassettenne, durante la quale aveva capito “come funzionano le cose”.
La frase mi inquietò un po’: ero eccitato e deciso ad esplorare la sessualità, ma il potenziale confronto con un ragazzo più grande mi creava un po’ di timore ed inibizione.
Si era fatto ormai buio e la gente cominciava a lasciare il parco.
Eravamo seduti su di una panchina. Laura, sentitasi protetta dal buio, mi salì a cavalcioni e continuò a ...