1. La storia di Monica – Cap. 5.6 – Il viaggio di nozze 1a parte


    Data: 30/03/2020, Categorie: Lesbo Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... a tuo marito.” le risposi facendo risalire la mano sino all’interno delle cosce. Quando le sfiorai le mutandine la sentii fremere, e allo stesso tempo aprire quel tanto la bocca da permettermi d’infilarci dentro la lingua. Lei all’inizio non mosse un solo muscolo, poi lentamente la sua lingua cercò la mia, dopodiché il nostro bacio divenne sempre più audace, diventando il manifesto della sua capitolazione. La feci sedere per poterle da dietro aprire l’abito, e far scivolare le spalline sulle braccia, liberando così il suo splendido seno. “Mio Dio hai due tette da urlo.” le dissi cercando di prenderle in mano, per poi limitarmi a palparle quasi con rispetto. Più li toccavo il seno, più la vedevo sciogliersi fra le mie mani, mentre il suo respiro iniziava a farsi affannoso. Quando infine le sfilai il vestito facendola poi sdraiare, davanti a me non c’era più una donna sicura della sua eterosessualità, ma una pronta a fare nuove esperienze. Mi misi carponi sopra di lei, e questa volta era la sua bocca a volere la mia, così non mi rimase che baciarla, ma senza soffermarmi troppo su quelle labbra che pure erano molto invitanti. Infatti i miei baci scesero sul collo e poi sull’incavo del seno, per passare dall’ombelico prima di fermarsi a quella che oramai era il mio unico obbiettivo : la sua passera. Non volli però spogliarla completamente e farla finalmente mia, ma mi sistemai seduta sul letto dandole le spalle. “Mi aiuti a togliermi questo vestito ?” le chiesi ben sapendo la ...
    ... risposta. Eva fece scivolare in basso la lampo dell’abito, per poi farlo finire sul pavimento vicino al suo. “Perchè ti sei fermata ?” mi domandò quasi con ingenuità. “Perchè voglio vederti godere il più a lungo possibile.” le risposi prima di baciarla con tanta passione da farla sdraiare sul letto. Se prima la mia bocca si era spostata velocemente dalla sua sino al monte di Venere, adesso fui molto più lenta, anche perchè le infilai una mano dentro le sue mutandine zuppe d’umori. Ad ogni mio anche minimo movimento delle dita, corrispondeva un suo gemito sempre più forte, sino a quando non la penetrai usandone due, e facendola quasi sobbalzare dal piacere. “Cazzo come mi piace ! E io che credevo che con una donna fosse una noia mortale !” esclamò Eva quasi cercando di spingermi la testa fra le sue gambe. “Allora adesso ti faccio annoiare tantissimo.” Scivolai fra le sue cosce, dopo averle tolto le mutandine, per poggiare la punta della lingua un pochino sopra il buchetto, per poi farla salire lentamente sino all’inizio dello spacco. Continuai a leccarle la passera in quel modo più volte, sino a quando non la penetrai con quattro dita messe a cuneo, succhiando ogni goccia di piacere che sgorgava da quella fonte. Quando compresi che stava venendo la feci girare su un fianco per mettermi subito dietro di lei, e continuare a masturbarla quasi con ferocia, mentre la baciavo sul collo. “Quando torniamo a casa vieni da me così ti scopo come meriti, e non m’importa se lo farò con un ...