1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 29/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... emise un miagolio. Si agitò cercando di divincolarsi e fallendo, soffrendo atrocemente, giacque vinto, -…Ti ucciderò.-, concluse Serena. Riprese la toga, rivestendosi rapidamente. Uscì senza degnare Septimo di un altro sguardo.
    
    L’Imperator rimase fermo per un lunghissimo istante, poi, chiamò Althenia. La giovane serva giunse e, vedendo il suo signore nello stato in cui era, comprese la sua mansione. S’inginocchiò, rapidamente portando all’orgasmo il regnante di Roma. Intanto però, la mente di Septimo era altrove, ben altrove. Serena era sicuramente una donna formidabile ma, dopo la morte di Aristarda e la fine di tutta la guerra civile, l’Imperator si fece il punto d’onore di ridefinire i ruoli e la sua superiorità nel loro rapporto. Avrebbe seguito il piano di Serena e annientato sua sorella. Avrebbe giocato a fare il sottomesso per ancora qualche tempo. Poi, con l’Impero unito, si sarebbe vendicato.
    
    Serena Prima ritornò alla sua abitazione, scortata dalla guardia dell’Imperator come da lui disposto. Si sorprese di trovare la donna ammantata sul divano. -Sono passati molti anni…-, sussurrò. La donna annuì, il viso nascosto dal cappuccio nero. -Sì. Molti. E tu hai fatto tutto ciò che dovevi fare. La tua è stata un’ascesa folgorante, figliola.-, rispose lei. Serena sorrise. -Tutto merito tuo. Mi hai insegnato molto bene. E io ho cercato di apprendere al meglio.-, si schernì la giovane. Prese una caraffa d’acqua e versò, per lei e per la sua ospite. -Grazie.-, disse ...
    ... questa. Si tolse il cappuccio. Il viso fece capolino. Bevve svuotando il bicchiere. -Non sei invecchiata di un giorno.-, notò Serena. -No. Purtroppo questo è ciò che sono. La maledizione che porto.-, ammise lei. -Fu tanto grave il tuo peccato?-, domandò la giovane. Bevve piano l’acqua, cercando di calmare il cuore ancora accelerato, ben conscia che una parola di troppo avrebbe significato morte. -Agli Dei soltanto è dato dire ciò, Serena. A me è dato vivere con ciò che essi hanno disposto. Ormai lo so.-, rispose la misteriosa viandante. -Eria… È quello il tuo vero nome?-, chiese Serena. Lei le sorrise. -Anche se fosse? Ha davvero importanza?-, domandò in tutta risposta. Le due donne si fissarono per un breve istante. Fu la generalessa a distogliere lo sguardo per prima. -Septimo ha tentato di sedurti. E deduco che tu l’hai umiliato.-, disse la donna. -Come tu hai detto, mia maestra.-, rispose Serena. -Amabile. Ti ha fatto godere, almeno?-, chiese lei. -Lui no. Era goffo. Incapace di far godere una donna se questa non lo teme o non lo venera. Troppo abituato a essere temuto e blandito. Ma quello sguardo. La consapevolezza di avere davanti qualcuna che non può comandare o piegare…-, Serena provò un brivido di puro piacere al solo ricordo. La mano della donna le accarezzò appena la coscia. -Immagino. Gli uomini non sono poi così diversi. Tutti vogliono la stessa cosa. E vedendosela negata, tutti reagiscono allo stesso modo.-, sussurrò la visitatrice. Sfiorò l’interno coscia di ...