1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 29/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... continuasse a lungo, il più possibile. Serena pareva lieta di continuare quello scambio. La sua lingua giocava con quella di Septimo. Le sue labbra si sfioravano con le sue. Morse appena il labbro inferiore dell’Imperator. Quando si staccarono, lei sorrise. Gli occhi le luccicavano. -Vieni.-, disse. Afferrò per il polso l’uomo, guidandolo sino a uno dei triclini. Lo fece sdraiare dopo averlo denudato. Septimo si accorse di non riuscire a scuotersi dal languido torpore. Era come se le parti si fossero invertite: come se Serena Prima fosse il maschio e lui la femmina… La giovane si era intanto denudata. Il suo corpo era tonico e muscoloso, privo di cicatrici e drappeggiato di bizzarri tatuaggi. S’intrecciavano su petto, braccia, gambe e schiena, motivi tribali apparentemente privi di significato, oppure caratteri di lingue ignote recanti benedizioni di divinità ormai dimenticate? -I tuoi tatuaggi…-, iniziò Septimo. -Un eredità.-, rispose lei con un sorriso. Accarezzò il membro dell’Imperator, poi si sedette sul suo viso, imponendogli la sua vulva rasata contro la bocca. -Lecca ora. Leccami come se fossi la coppa degli Dei contenente l’ambrosia dell’Immortalità!-, lo incitò. Septimo non osò protestare. Prese a leccare, facendo del proprio meglio. Lo faceva spesso ma non aveva mai subito una simile situazione. Era soggiogato. Serena gemette, dando a capire che il trattamento cui era soggetta non era sgradito, anzi. -Continua… Onora la mia vulva.-, mormorò lei. Aveva intanto ...
    ... preso a toccarsi i capezzoli, stringendoli piano e accarezzandosi i seni, -Leccala per bene.-. E Septimo lo fece, eccome. Mise a frutto anni di esperienza e ogni singola lezione appresa tra i guanciali e le cosce di cento e più donne. Il suo membro intanto era ignorato, eretto ma assolutamente privo di attenzioni. Serena non aveva fatto un cenno per toccarlo o per prenderlo. -Oh… sì!!! Lo sento… Che bello!-, la giovane si contorse a occhi socchiusi, una danza ritmica, dettata da una musica che solo lei poteva udire. Si tolse. -Scommetto che ora vorresti farmi tua, vero?-, chiese. Septimo, ancora sdraiato e il viso bagnato degli umori di lei, sorrise. -Beh… sì…-, ammise. Lei sorrise a sua volta. Afferrò il pene. Strinse alla base. -Ecco la posta della partita: tu oggi non mi possederai.-, disse. Strinse nuovamente. Il piacere divenne dolore. Septimo strinse i denti. -Tua sorella è un nemico e noi la distruggeremo. Ma io non sono come le altre. Lo hai capito.-, disse Serena Prima. Masturbò piano il membro dell’Imperator. Lui parve rilassarsi, pur comprendendo che ormai il sesso era solo il contorno di un atto di più grande importanza. -Io non ti darò questa soddisfazione, Imperator. Per te conquisterò le terre dei tuoi rivali, distruggerò i tuoi nemici, pianterò le insegne degli eredi di Licanes sino ai confini della Terra e oltre, ma la mia vulva, la mia rosa di Peira, quella non l’avrai mai. E se tenterai di violarmi…-, la mano afferrò i testicoli e strizzò con forza. Septimo ...