1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 29/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... esclamò avvinghiandolo con le gambe per tenerlo dentro di sé. Lui la baciò. Mai aveva fatto sesso con tanta foga, con tale brama. Doveva tornare alla prima notte di nozze per riuscire a ricordare un entusiasmo simile. -Ci puoi giurare!-, rispose lui con un ghigno. La notte sarebbe stata lunga.
    
    La partita era finita. Septimo osservò la tavola da gioco con aria impassibile mantenuta per mero orgoglio mentre Serena portava le sue ultime pedine fuori dalla zona di gioco, siglando la sua vittoria. Sorrise all’Imperator. Si alzarono in piedi e risistemarono il tabellone. -Beh, posso dire che è stata un’ottima partita.-, disse Septimo. Era una frase di facciata, in realtà non riusciva a capacitarsi di quanto gli ultimi tiri gli fossero andati male. -La sfortuna capita. E io sono certa che avresti vinto, se si fosse intromessa la malasorte.-, rispose la giovane. L’Imperator avvertì un fremito di rabbia, di stizza coglierlo. Quella pietosa affermazione era fuori luogo, sebbene veritiera. Avrebbe preferito mille volte che la giovane non si fosse prodotta in una simile patetica esibizione di pena. -A volte si vince, altre si perde. La posta è stata stabilita.-, minimizzò lui, -Dimmi cosa desideri e sarà tuo.-. Mantenere quella facciata d’impassibilità era un’impresa. -Una domanda, Imperator.-, disse lei. -È questo ciò che desideri?-, domandò lui di rimando. Serena Prima scosse il capo. -No. Ma è ciò che definirà ciò che voglio.-, sorrise lei. -Chiedi pure.-, rispose lui. Non aveva ...
    ... nulla, più nulla da nascondere. -Vuoi fare sesso con me?-, la domanda spiazzò completamente Septimo. L’uomo non riuscì a evitare di mostrare il suo stupore. -Io… Sì. Ammetto che sei stupenda, e diversa dalle troppe donne prive di personalità che ho incontrato…-, ammise dopo qualche secondo di puro e semplice sbalordimento. Ancora una volta Serena lo aveva sorpreso. Ma ora? Se ne sarebbe andata? Probabile. Septimo ponderò il fatto. La giovane non sembrava avvezza a scendere a compromessi e l’Imperator aveva molti difetti ma non quello di non saper giudicare con precisione le persone. Sì: Serena non l’avrebbe assecondato nel suo desiderio, di quello era certo, sicuro come poche altre cose.
    
    -Immagino che tuttavia il mio desiderio rimarrà insoddisfatto, vero?-, chiese Septimo, decidendosi a parlare, -Insomma, non ho alcun modo di convincerti a giacere con me, se non imponendotelo e non intendo farlo.-. -Molto onorevole da parte tua, Imperator. Ma la tua preoccupazione è vana.-, Serena Prima si avvicinò, di un passo e poi un altro. Profumava di un profumo diverso da ogni altro. -Non hai alcun bisogno di convincermi o forzarmi. Non sono una moglie fedele o un recalcitrante matrona.-, i loro visi erano a contatto. Il fiato di lei sapeva di frutta.
    
    Il bacio fu lento, ma solo inizialmente. La lingua di Serena sgusciò fulminea tra le labbra di Septimo. L’Imperator sentì il desiderio montare, come un’onda anomala, cancellare il resto, sopprimere dubbi e domande. Lasciò che il bacio ...
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