1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 29/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... noi verranno probabilmente giustiziati anche i nostri familiari e congiunti.-. -Ne vale la pena.-, replicò Runa, -L’Impero necessita che si agisca e che si agisca ora.-.
    
    -Credo che siamo tutti d’accordo su questo punto.-, sottolineò Calus. Nessuno ebbe nulla da ridire.
    
    Septimo aveva visto, e posseduto, molte donne nella sua vita. Molte erano donne di splendida bellezza ma di poco carattere o scarso intelletto. Altre invece erano profonde e capaci, crudeli, tenaci, ingegnose e spietate, donne di qualità a dispetto di eventuali pecche in merito alla mera apparenza o ad altri difetti minori. Potevano essere remissive e pudiche, oppure maliziose e talvolta tanto fameliche nei loro appetiti quanto gli uomini stessi. A dispetto di tutta la sua esperienza con le donne, doveva ammetterlo: non ne aveva mai incontrata nessuna simile a Serena Prima. Quella giovane pareva completamente differente. Quando fece il suo ingresso nella sala da pranzo dell’Imperator già preparata per quella cena, Serena indossava una toga di ottimo taglio, dal colore scuro, che avvalorava la naturale avvenenza della giovane. Le braccia scoperte erano avvolte da tatuaggi che Septimo non riuscì a osservare a lungo, la sua attenzione calamitata dal viso della donna. -Mia cara… sei stupenda.-, mormorò. Lo pensava davvero, non era un vuoto complimento volto a garantirgli un’apertura. Serena Prima sorrise. -Sono certa che lo avete detto a molte donne.-, replicò. Fece un inchino alla presenza dell’Imperator ...
    ... e si erse in piedi quando egli la guidò sino ai triclini. -Molte invero non ne erano meritevoli. Tu sei ben diversa.-, rispose Septimo. -Suppongo sia vero. Probabilmente vi sorprende l’idea che io sia generale, o il fatto che il mio atteggiamento sia tanto cangiante. Tanto rispettosa in compagnia d’altri quanto… audace nel privato.-, disse lei. L’uomo sorrise suo malgrado. -Mentirei se dicessi che non sei donna affascinante, e non parlo del solo aspetto fisico.-, ammise, -Hai dimostrato coraggio, disciplina e un notevole acume strategico.-. Accomodandosi sul triclino a lei riservato, Serena Prima annuì, la capigliatura composta in uno chignon tenuto fermo da uno spillone. -Quanti elogi.-, mormorò, -Sono così grandi i miei meriti presso di voi?-, chiese. Septimo aprì la bocca, la richiuse e la riaprì. Si ricompose. -Sì. Molti dei miei altri consiglieri hanno timore di me, mi temono a tal punto da non osare esprimere il loro pensiero, neppure quando la situazione lo richiederebbe.-. -Mentre io no?-, chiese lei. Septimo le fece un gesto, indicando il tablinum ricolmo di cibarie. Un invito che non necessitò di parole. Rapidamente, usando le posate, Serena si servì di una buona dose di filetto di pescedemone affumicato. Septimo la guardò mangiare. Era aggraziata persino in quello. -No.-, disse lui. Asiatico versò il vino a entrambi e si eclissò. Una giovane serva con un’arpa fece per mettersi a suonare ma l’Imperator la congedò con un gesto. -Tu hai osato proporre un piano che ...
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