1. La Caduta. Atto Quarto. Della decisione di Septimo, dell’elezione di Serena Prima a Comes Imperatoris e di ciò che seguì.


    Data: 29/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... fallisce?-, chiese la stratega bionda, Runa.
    
    Runa non era romana, era figlia di barbari della Perusia, romanizzati solo una generazione prima, eppure aveva assorbito i costumi di Roma in modo quasi perfetto.
    
    -Appunto. Questa trappola può costarci tutto.-, disse Antus, -La domanda è: cosa facciamo?-.
    
    Il silenzio calò sul terzetto. C’erano solo loro nella stanza fiocamente illuminata. Il tavolo e un’anfora ormai piena solo a metà di vino speziato erano i soli oggetti presenti. Nessuna sedia. Solo un tavolo circolare e loro tre. A esprimere il loro dissenso. -Septimo Nero è l’Imperator. Ha potere di vita e di morte su tutti noi. Abbiamo accettato di servirlo… Ma se fosse davvero folle come dicono? Io non ho creduto alle menzogne di Aristarda, ma alcune decisioni dell’Imperator mi avevano già dato da pensare. Quest’idea è geniale e rischiosa e se dovesse concludersi in una disfatta… Potremmo concretamente perdere la guerra. E sappiamo tutti cos’accadrebbe. Aristarda, o chiunque altri prenderà il potere, non sarà tanto indulgente da lasciarci vivere.-, disse Calus.
    
    -Cosa stai suggerendo?-, chiese Runa.
    
    Calus aggiustò la sua postura, fissando i suoi interlocutori. -Lo potete immaginare. Septimo è fuori controllo. Io mi domando… se le voci fossero vere? Se realmente avesse lordato una Vestale della Dea? Se davvero l’avesse fatto?-, chiese. -Non importa: è l’Imperator. È a lui che va la nostra lealtà.-, disse Antus. -La nostra lealtà va al trono. Ma il trono è ora in ...
    ... possesso di un folle. Avrete saputo delle esecuzioni, no? Ha fatto uccidere Gicarius, sommo poeta e asceta come gli antichi monaci Zen-Shura, solo perché le sue poesie erano contrarie al suo gusto. Ha fatto uccidere Socrax!-, la voce di Calus ridiscese a un bisbiglio, -Non è più adatto a governare, e lo sapete. Ha svalutato la moneta imperiale due volte, ha posticipato il pagamento di numerosi lavoranti, ha fatto uccidere chi non la pensava come lui, senza pietà né esitazione.-, osservò nuovamente la donna e l’uomo presenti nella stanza, infervorato ma palesemente a disagio nel ruolo dell’oratore, ruolo che non aveva mai ricoperto né sentito suo. -L’Impero merita di meglio. Merita un leader che non sia guidato da basse voglie, ma dalla volontà di portare la luce di Licanes a tutti i popoli.-, concluse. -E credi di essere tu questo ipotetico condottiero?-, chiese Runa, fissandolo. -No. Ma so che non è Septimo.-, rispose Amsio Calus. La bionda sorseggiò il vino, in silenzio. -Sono d’accordo. Rimuovendo Septimo rimarrebbe comunque Aristarda Nera, o anche altri, in grado di rivendicare il Trono per sé.-, disse Antus. Il milite poggiò il calice sul tavolo. -La domanda è, uno di questi pretendenti potrebbe essere adatto?-, chiese Runa.
    
    -Probabile. Sicuramente si dimostrerà clemente se gli consegneremo il trono!-, rispose Calus. -Vi rendete conto che questo è tradimento, vero?-, chiese Antus, -Se verremo scoperti ci sarà la pena capitale per noi, senza possibilità di grazia e con ...
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