1. La mia sottomissione


    Data: 25/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: maximilian23, Fonte: RaccontiMilu

    ... presto capii che non eravamo lì per la mia Padrona, ma per me; cominciai a preoccuparmi e ad avere i sudorini. Dopo una scelta che sembra essere piuttosto mirata mi fece entrare in un camerino e mi ordinò di provare le scarpe che aveva scelto per me, ovviamente senza tenere addosso i pantaloni perché voleva vedere come stavo conciato da troia. Provai un paio di decolt&egrave nere con un tacco che mi sembrava vertiginoso, un paio di scarpe sempre con il tacco ma con in più la zeppa ed, infine, un paio di stivali fino al ginocchio. Ogni volta che mi alzavo in piedi per farle vedere come stavo lei lasciava socchiusa la porta con il rischio che qualcuno mi potesse vedere in quelle condizioni. Alla fine prendemmo tutto e tornammo a casa di Cristiana. Il pomeriggio fui lasciato solo a pulire casa, completamente nudo, perché lei andò a fare shopping con la sua migliore amica Anna, con la quale sarebbe poi tornata a casa per cena. Quando tornarono avevo già apparecchiato il tavolo e messo a scaldare la cena. Ero vestito come mi aveva ordinato Cristiana: vestito da cameriera sexy e le decolt&egrave comprate la mattina, null’altro se non la solita gabbietta. Fu molto imbarazzante quando la Padrona mi chiamò in salotto dicendomi di portare una bottiglia di prosecco e due bicchieri. Quando mi vide entrare incerto su quei tacchi, Anna rimase quasi a bocca aperta nel vedermi. ‘Ma allora non stavi scherzando ‘ disse rivolgendosi a Cristiana ‘ hai veramente uno schiavetto!! Non ci posso ...
    ... credere!! E fa veramente tutto quello che gli dici? Ed ha veramente quella cosa al cazzo?’ ‘Ma sì!! ‘ rispose la Padrona ‘ vedi che io non ti dico mai bugie?! Ora schiavetto vieni qua e mettiti a disposizione della mia amica’ Con fare sempre più incerto versai da bere e mi misi a fianco di Anna che per prima cosa alzò la gonnellina che portavo per controllare se portassi realmente la gabbietta. Poi mi accarezzò l’interno coscia ed iniziò a massaggiarmi le palle fino a stringerle piantandomi le unghie. Feci un sospiro, un sussulto, faceva male ma la cosa mi eccitava troppo per sentir il dolore. Durante la cena fui fatto spogliare e messo il tavolo a fare da poggiapiedi alla mia Padrona mentre facevo un massaggio ai piedi di Anna, comprensivo ovviamente di lingua. Dopo cena, dopo aver finito di sistemare e lavare i piatti, fui richiamato in salotto. ‘Bene ‘ disse Cristiana ‘ &egrave tutto il giorno che chiacchieriamo, ma ora vogliamo divertirci un po’ e lo faremo con te’non sei contento sfigato?’ ‘Sì Padrona’ risposi fissando il pavimento. Mi fecero spogliare, mettere a quattro zampe, mi salirono a cavalcioni sulla mia schiena. Il peso delle due donne assieme mi faceva muovere lentamente e a fatica, rischiando in un paio di occasioni di crollare a terra. Arrivammo nella mia stanza, dove venni legato mani e piedi al letto a formare una X. La prima fu la Padrona a salirmi sopra, in piedi. i tacchi delle sue scarpe infilzavano la pelle facendomi un male assurdo; provai anche ad urlare ...
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