La mia sottomissione
Data: 25/03/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: maximilian23, Fonte: RaccontiMilu
... intrigava e che, probabilmente, ero sempre stato uno slave ma cominciavo a rendermene conto solo in quel momento. Dopo più di mezz’ora Cristiana mi chiamò e mi ordinò di raggiungerla in bagno. Quando arrivai si stava spogliando dai vestiti sudati. Mi fece sdraiare a pancia in su vicino alla vasca da bagno, prese i calzini e me li infilò in bocca; il sapore di sudore era molto forte, ma anche la mia eccitazione! Su poi la volta delle mutandine finire sulla mia faccia ed, infine, tutto il resto del vestiario. Ero costretto a fare dei respiri il più profondi possibile per poter respirare, ma di conseguenza ero inebriato dall’odore di sudore ogni volta che inspiravo. Non potevo vedere nulla, tantomeno la Padrona che stava per salirmi sopra, fui colto di sorpresa, ma riuscii comunque a non subire troppo il calpestamento. Il primo pomeriggio trascorse tranquillo, lo passai quasi tutto sdraiato sul divano, con le gambe piegate a fare da schienale alla Padrone seduta sulla mia pancia e con i piedi sulla mia faccia. Piedi che ovviamente dovetti leccare per tutto il tempo. Quando furono passate un paio di ore ci preparammo per uscire. Mi venne ordinato di indossare un paio di calze ed un paio di slip da donna sotto i miei abiti con cui ero arrivato a casa della Padrona. Mi sentivo strano, ero titubante e quando fummo in strada ebbi la sensazione che tutte le persone che incontravamo sapessero di quello che nascondevo sotto i pantaloni. Ci recammo in un sexy shop. Avevo il cuore in ...
... gola quando entrammo, sentivo che eravamo lì per me e che non ne sarebbe venuto fuori nulla di buono, almeno non per me. Cristiana prese un paio di tette finte, da allacciare come un reggiseno, un vestitino da cameriera, un vestito in latex nero. Chiese alla commessa se fosse possibile provare quelle cose e, una volta ricevuta una risposta positiva mi fece entrare nel camerino. Come immaginavo quelle cose erano per me, fu davvero umiliante, anche se sapevo che il peggio doveva ancora venire. Mi fece indossare il seno finto e poi il vestito in latex nero, sembravo una zoccola. Mi fece uscire dal camerino, c’era anche la commessa a guardarmi e commentare insieme alla Padrona mentre io ero nell’imbarazzo più totale. Quando feci per voltarmi per far vedere il sedere ecco che successe l’imprevisto: il nastro che teneva legato il mio cazzo si slacciò. Sgranai gli occhi, provai perfino a tenerlo stringendo le natiche, ma non servì a nulla, il nastro cadde a terra ma, cosa ancora peggio, si iniziò a vedere il cazzo spingere sulla gonna aderente. ‘Scusa questo sfigato ‘ disse Cristiana alla commessa ‘ immaginavo sarebbe successo ma speravo non in un negozio.’ ‘ah non ti preoccupare ‘ rispose la ragazza dirigendosi verso uno scaffale’ penso di avere quello che fa al caso tuo’ Tornò dopo qualche secondo con in mano una gabbietta ‘ecco qua, con questa gabbietta non avrai più problemi di erezioni non gradite o permesse’ e scoppiarono in una fragorosa risata. Fu proprio la commessa a mettermi ...