1. La mia sottomissione


    Data: 25/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: maximilian23, Fonte: RaccontiMilu

    ... giorno precedente mi porse la sua mano da baciare, cosa che feci immediatamente, salvo poi imbambolarmi a guardare quel suo guardo magnetico. ‘beh che ti succede sfigato? ‘ mi disse mentre mi tirava un ceffone in faccia ‘ mettiti a quattro zampe e seguimi in bagno’ Dopo essermi ripreso dalla sonora sberla, mi misi a quattro zampe e la seguii in bagno. Qua mi fece spogliare e mettere a novanta, appoggiando le mani su un mobile; sparì alla mia vista per mettersi dietro di me, pensavo avrebbe iniziato a frustarmi o peggio, invece, iniziò ad accarezzare il sedere e l’interno coscia, per poi prendermi le palle in mano e strizzarle. Sospirai, ma soprattutto l’erezione fu forte e repentina. ‘Vedi sfigato? ‘ mi disse mentre continuava a tenermi per le palle con una mano mentre con l’altra accarezzava il mio cazzo duro ‘ sei totalmente in mio potere, ma il bello &egrave che &egrave il tuo corpo che lo desidera e a quello &egrave difficile dire di no’ Mi sfilò il plug, fu una liberazione, dolorosa, ma pur sempre una liberazione. Sentivo il buco del culo pulsare, mentre io ansimavo per riprendere fiato. ‘Sai, ieri sera ho pensato molto a te ‘ mi disse con un sorrisino beffardo sul volto ‘ e sono giunta alla conclusione che tu hai un buon potenziale come slave e che io te lo tirerò fuori. Per prima cosa toglieremo questi peli dal tuo corpo che, da oggi, dovrà essere totalmente glabro. Ora entra nella vasca da bagno, la prima volta farò io, ma dalla prossima volta ti arrangerai e guai ...
    ... a te se troverò un solo pelo!’ Entrai titubante nella vasca da bagno, lei prese da un armadietto della crema depilatoria che poi iniziò a spalmarmi su tutto il corpo. Non capivo bene cosa stesse succedendo, perché ero lì e perché le lasciavo farmi tutto questo, ma in fondo la cosa mi eccitava e probabilmente era il mio lato nascosto che cominciava a mostrarsi. Finita l’operazione di depilazione la Padrona prese un paio di nastri color rosa. Il primo lo passò intorno alla vita, come fosse una cintura, il secondo, invece lo fece passare prima intorno al cazzo, poi intorno alle palle e poi lo tirò in mezzo alle natiche per poi legarlo al nastro che mi faceva da cintura. Mi portò davanti allo specchio e con aria soddisfatta mi disse ‘ammira schiavetta’. L’immagine del mio corpo con il cazzo sostituito da un nastro rosa fu mortificante, un colpo al cuore, non ero in grado di reagire a quella sorta di evirazione. Ci trasferimmo in salotto, sempre stando a quattro zampe, ma con il cazzo in mezzo alle gambe che rendeva i movimenti più difficili. Mi diede un secchio ed uno straccio e mi fece pulire il pavimento di tutta la casa mentre lei iniziò a correre sul tapis roulant. Mentre pulivo quei pavimenti iniziai a pensare, in un primo momento, che potevo scappare ed andarmene da lì, ma poi ragionai sul perché mi trovavo ancora lì e sul perché quel giorno ero tornato da lei dopo la serata precedente; dovetti giungere, mio malgrado, alla conclusione che quella situazione mi piaceva, mi ...
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