Storia di aurora - cap. 1 "sette sere"
Data: 25/03/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: aurorafilippo, Fonte: Annunci69
... pagare quel mese di affitto ma anche quello successivo. Aveva così telefonato al proprietario di casa, dicendogli che in quel momento proprio non disponeva di quei 700 €, che li avrebbe chiesti presto ai suoi famigliari ed avrebbe infine versato tutto.
Lui le disse solo di non preoccuparsi.
Il giorno dopo, mentre era al corso, le era arrivato quel messaggio … Ho una proposta da farti, per quel tuo problema ....
«Quale sarebbe la tua proposta?», gli aveva subito risposto, più che altro per la sua naturale curiosità.
«Mi piace essere diretto, se la cosa dovesse offenderti o intendi rifiutare dimentica quello che ti sto scrivendo. Ovviamente il problema dell'affitto arretrato in quel caso rimarrebbe ...»
«Sentiamo ...», rispose Aurora.
«Mi devi 700 €, per cui da stasera, per le prossime sette sere, dopo cena vieni da me».
Aurora faticava a credere a ciò che stava leggendo, si era guardata attorno temendo che qualcuno potesse sbirciare o cogliere il suo turbamento.
«Per fare cosa?», rispose, con un residuo di candore.
«Entri in casa, ci mettiamo sul divano, me lo succhi senza dire niente e te ne vai. Non ti chiedo altro. Questo per sette sere. Ovviamente così i due mesi di arretrati risulteranno saldati, ti farò la normale ricevuta.»
«Non può essere!» pensò.
Aurora, d'istinto, aveva per prima cosa spento lo schermo dello smartphone. Se avesse potuto avrebbe spento anche la sua mente. Un succedersi di emozioni, rapidissime la pervasero: ...
... stupore, poi uno stupore ancora più forte, poi rabbia, quindi turbamento, fortissimo.
«Ma come è possibile che l'abbia scritto? E' impazzito?», pensò fra sé.
Il fatto di trovarsi in quell'aula la costrinse a controllarsi e a non reagire d'impulso.
Sorrideva fra sé nervosamente e impercettibilmente scuoteva la testa.
Dopo mezz'ora, in segno di sfida, rispose.
«Ti sembra una proposta accettabile?!».
«Secondo me lo è, è anche rifiutabile ovviamente. Nessun obbligo. Scusa se sono stato così diretto. Non parliamo più, se accetterai alle 21,00 sarai da me. Ciao.»
Quella sera, alle 21,00 Aurora suonò alla sua porta.
Entrò con grande imbarazzo e lui cordialmente l'aveva fatta entrare, l'aveva condotta verso il divano e si era seduto, facendole cenno di sedersi accanto a lui. Quindi si era slacciato i pantaloni e se l'era tirato fuori, dicendole «Vieni qui».
Lei aveva lo sguardo verso la tv accesa, esitò, poi si chinò e glielo prese in bocca. Lo sentiva crescere e diventare duro, si sentiva umiliata e piena di rabbia e quando lui aveva goduto, era andata di corsa verso il lavandino della cucina e vi aveva sputato dentro, uscendo subito dopo sbattendo la porta.
Le seconda sera, stessa scena. Lei però voleva farlo venire velocemente quindi ci mise più foga. Quando lui eiaculò le tenne la testa costringendola a bere.
Le terza sera, appena chiusa la porta, lui non la portò verso il divano: se lo tirò fuori lì sul corridoio e lei dovette inginocchiarsi per ...