La mia mamma è una troia 3 - Sverginata dallo zio.
Data: 23/03/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: Incest 2021, Fonte: EroticiRacconti
-Dio mio quanto sei bello cucciolo di mamma!
Tu non hai un membro ma un obelisco lungo, lucido, bianco e duro come un marmo segnato da lievi venature scure.
I tuoi testicoli poi, amore, così gonfi e lisci dopo averne eliminato quel brutto pelo, ne sono un piedistallo perfetto.
Sono anni oramai che incontro solo membri scuri, solcati da intrecci di vene bluastre gonfie ,con cappelle livide e testicoli ispidi ,cespugliosi e dai colori indefiniti.
Non che non mi piacciono anzi.
Li adoro quando li succhio o mi penetrano facendomi godere!
Soprattutto adoro gli sconosciuti che si comportano come veri porci che sborrano riempiendomi ogni buco.
Tu non sai amore da quanto tempo non mi trovavo a contatto con un cazzo come il tuo così bello, virile e profumato.
E' dai tempi di scuola quando mi appartavo nei bagni a fare pompini ai miei compagni.
In quel periodo erano solo pompini essendo vergine e non avendo a disposizione un posto dove andare.
Tu adesso mi hai fatto ricordare quei momenti davvero belli e felici per me.
Un giorno però, tutto cambiò quando, tornando a casa con lo zainetto pieno di libri, avevo incrociato mio zio (Fratello di mio padre) che si era offerto di accompagnarmi a casa con la macchina:
-Ciao Clara, dove vai?-
-Sto andando a casa.-
-Dai sali che ti do uno strappo.-
Parlando in macchina gli avevo detto che a casa non c'era nessuno, tutti al lavoro e mio fratello a scuola.
-Dai allora, facciamo un salto da me a ...
... mangiare qualcosa e poi ti accompagno a casa.-
Il porco, mi aveva si fatto mangiare qualcosa, prima mi aveva fatto però ingoiare la sua sborra con un incredibile pompino, poi abbiamo mangiato quello che gli aveva preparato la moglie prima di andare in ufficio ed infine, mi aveva fatta sdraiare sul tappeto e senza tanti riguardi mi aveva sverginata riportandomi a casa con un terribile dolore nella pancia che mi era durato alcuni giorni.
Mi aveva persino sborrato dentro senza minimamente preoccuparsi delle eventuali conseguenze.
Quella prima volta avevo sofferto senza provare piacere la cosa però si era ripetuta nei giorni e nei mesi successivi sempre uguale: Rimorchio all'uscita di scuola, pompini, pranzo e monta con il piacere che ogni volta diventava più intenso e godurioso.
Il porco mi insegnava giochi sempre nuovi premunendosi sin dalla seconda volta di farmi prendere la pillola.
In quei mesi comunque, non avevo smesso di fare pompini ai miei compagni di scuola.
Naturalmente gli insegnamenti dello zio mi erano molto utili a farli godere sempre meglio sino a meritarmi la qualifica di miglior pompinara della città.
Qualcuno aveva anche cominciato a chiamarmi col vezzeggiativo "Clarasùzz" per intendere Clara succhiacazzi.
Mi piaceva quel nomignolo che aveva anche un qualcosa di musicale oltre che allusivo ad una mia certa specialità.
In quel periodo avevo cominciato a frequentare Antonio, un ragazzo molto dolce che mi piaceva davvero e col quale avevo ...