mamma avvocato … cap. 1
Data: 17/03/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: mammaavvocato, Fonte: RaccontiMilu
... una zucchina finì infilata nella figa, martellavo furiosamente. Allungai una mano sul comodino, presi la Nivea e ne spalmai una grossa dose sul culo, la zucchina passò dalla figa al culo. Presi una seconda zucchina e provai la doppia penetrazione. Smisi di giocare con me stessa alle 4 del mattino, dopo 4 orgasmi in cui ciò che mi aveva soddisfatta non erano le zucchine ma il cazzo di mio figlio, che aveva riempito ogni buco del corpo, Roberto non era ancora rientrato.
Il mattino dopo ero distrutta, la vista di Roberto in giro per casa in pantaloncini e maglietta mi fece contrarre la figa senza che riuscissi a evitarlo o bloccarla. Quello fu il momento in cui decisi che lo avrei avuto, in quel momento decisi che volevo essere posseduta da lui.
Il sabato successivo non potei andare da lui per un impegno di lavoro, il che mi permise di organizzare meglio un piano d’azione per realizzare quello che avevo in mente.
Arrivò come al solito il venerdì pomeriggio, la scusa della sostituzione del materasso e della mancata consegna di quello nuovo ci “obbligò” a dividere il mio letto matrimoniale, il primo passo era stato fatto.
L’abbigliamento che avevo studiato di indossare era il più classico degli abiti succinti. Erotico e provocante. Lui tranquillo come sempre non dava segni di aver notato tutto il mio da fare.
Cenammo, chiacchierammo, continuai a provocarlo, a stuzzicarlo ma ancora nessun segno da parte sua.
L’ultima carta, caricai la lavastoviglie ...
... mettendogli il culo quasi sotto i suoi occhi, niente, il nulla totale. Stavo perdendo le speranze.
Andammo a letto, lui ci mise due minuti per prepararsi e infilarsi sotto le coperte. Accese la tv e cominciò a guardare un film. Io intanto andai in bagno e con indosso una vestaglia per la notte lo raggiunsi.
Guardiamo il film, chiacchieriamo. Ogni tanto il suo sguardo cade sulle tette. Niente di più. Perdo le speranze completamente. Finito il film ci diamo la buona notte, spegniamo le luci e ci infiliamo sotto le coperte.
La stanza era illuminata dalla luce della luna e dai lampioni del parco. La tapparella era alzata.
Dopo un tempo infinito, vengo svegliata da un movimento alle mie spalle che non riconosco, presto più attenzione. E’ Roberto, si sta masturbando. Sono incredula. Sento una mano che mi scosta delicatamente le coperte e mi scopre il culo. La vestaglia nel movimenti del sonno era salita lasciandomelo a vista. Ricomincia a masturbarsi.
Mi muovo, lui si blocca. Mi volto verso di lui. Lo guardo, gli sorrido e gli faccio cenno di stare zitto.
Allungo una mano, gli scosto le sue e guardo il suo cazzo, era grosso e lungo per la sua età, ma coerente con la sua altezza.
Glielo prendo in mano e comincio a masturbarlo, chiude gli occhi, si gode la sega.
Scendo giù vogliosa di cazzo, comincio a spompinarlo. Una donna minuta alle prese col cazzo di un uomo alto 180 cm, ero al settimo cielo, mi riempiva la bocca, una cappella larga, un’asta lunga e curva. Mi ...