1. Un pomeriggio impegnativo (1)


    Data: 16/03/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: elliou, Fonte: Annunci69

    ... sui 45 anni, capelli già grigi, corti, un bel fisico, spalle larghe, cazzo di buone dimensioni. Era steso con un braccio dietro la testa. Sembrava Rose Dawson quando è nuda sul divano mentre Jack la sta ritraendo. Solo che in questo caro era una versione più mascolina e decisamente più arrapata. Quello che stavo guardando io era un bel daddy, con le gambe divaricate e la voglia di scopare che si leggeva lontano un miglio.
    
    Mi sono avvicinato, a pochi metri da lui ho lasciato cadere la mia roba su uno scoglio e mi sono spogliato fino a rimanere nudo. Ogni tanto lo guardavo e lui aveva questo bel cazzone che continuava ad alzarsi sulla pancia, diventava sempre più grosso.
    
    Mi sono allontanato di qualche metro e in una pozza d’acqua ho iniziato a pisciare: stavo esplodendo, cazzo! Quando ho finito ho dato una scrollata, l’ho guardato e ho visto che mi stava fissando, sempre con la sua aria arrapata da duro e con quel braccio dietro la testa. Ho abbassato lo sguardo e mi sono sputato sulla cappella. Non ero ancora duro ma non era importante.
    
    Mi sono voltato per andare a prendere la mia roba e finalmente mi sono avvicinato a lui. Un breve “Ciao” per salutarci e ho subito steso il mio asciugamano vicino a lui mentre lo guardavo meglio. Davvero un gran bel cazzo, occhi chiari, grandi e intensi, delle belle mani, dei piedi affusolati e molto più chiari del resto del corpo e un naso abbastanza grosso. È proprio vero quando si dice che chi ha il naso grosso ha anche il cazzo ...
    ... bello grande! E il suo lo era. Non un bestione da 23 cm, sia chiaro, ma sarà stato sui 18-19 cm, un bel cappellone grande, appena ricurvo all’insù.
    
    - Posso? –
    
    - Fai pure – mi ha detto il tipo, sorridendo.
    
    Mi sono accucciolato tra le gambe e l’ho preso in bocca. Aveva davvero un buon sapore. Finalmente stavo succhiando un bel cazzo.
    
    Come è facile immaginare, in questi momenti i ricordi si fanno più confusi, ho solo pensato a godermi il momento. Mi ricordo che ho iniziato con calma a leccargli le palle, erano belle grosse, senza un pelo. Aveva due coglioni incredibili, prendevo in bocca prima una palla e poi l’altra. Poi ho provato a leccargli il buchetto mentre il tipo si sollevava per farmi spazio. Lo sentivo gemere e godere. Poi ho preso la cappella in bocca e ho iniziato a pompare.
    
    Qui è necessaria una parentesi importante. Io pompo da dio. Non vuole essere questo un modo vanitoso di presentare la questione, né un modo per attirare l’attenzione o per montarmi la testa. Pompo da dio, è solo un dato di fatto. All’inizio la cosa mi imbarazzava, e anche parecchio, non sono abituato a ricevere complimenti e quando me ne fanno qualcuno non so mai cosa rispondere, mi sento sempre sbagliato o a disagio, non credo mai di meritarmeli e non so come gestire la situazione (che poi, a ben pensare, si tratta di un semplice complimento). Negli anni ho imparato a gestire questa situazione ma ho dovuto constatare che effettivamente pompo da dio. Non potrei dire il contrario ...