1. E da dietro i sedili, spuntò una testa: era sua moglie.


    Data: 15/03/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: acquainbocca50, Fonte: Annunci69

    I maschi hanno, di solito, il primo approccio con la sessualità, attraverso l’autoerotismo, intorno ai dodici/tredici anni. Io sono stato un po’ più veloce. Ho iniziato a dieci anni. Solo che il cazzo non era mio: era di mio cugino, all’epoca, quattordicenne. In piena tempesta ormonale, approfittò di un momento che eravamo soli in bagno per prendermi la mano e avvicinarla al suo pene. Lo segai. Finì tutto quel pomeriggio quando mi chiese di prenderlo in bocca. Io rifiutai, lui se la prese e quella fu l’ultima volta. Con lui però.
    
    Circa due anni dopo, mentre ero dentro i gabinetti pubblici della villa comunale della mia città per un bisognino fisiologico, un signore anziano mi si affiancò. Mise una mano in tasca e mi fece sentire un tintinnio di monete.
    
    - “Li vuoi?” – mi disse.
    
    - “Sì” - risposi.
    
    - “Devi soltanto prenderlo e muovere la mano così" – e mi mostrò come fare.
    
    - “Lo so come si fa” – dissi. Afferrai il suo cazzo e lo segai finché non vidi una serie di schizzi erompere dalla cappella che si era nel frattempo gonfiata.
    
    Passarono diversi anni prima che toccassi un altro cazzo. Ero appena uscito da una discoteca e feci l’autostop. Un uomo sui cinquant’anni si fermò e io salii. Chiacchierammo del più e del meno, poi mi chiese se potessimo appartarci. Lo disse in modo molto garbato. Dissi di sì. Ci infilammo in un boschetto, lui lo tirò fuori già duro e iniziai a segarlo. Mise una mano dietro il mio collo e diede una spinta leggera verso il suo cazzo ...
    ... turgido. Voleva che gli facessi un pompino. Mai fatto fino a quel momento. La curiosità ebbe il sopravvento. Aprii la bocca e lo feci scivolai fino in gola. Il suo suo cazzo pulsava come una pompa di petrolio a pieno regime. Con voce strozzata mi chiese se potesse venirmi in bocca. Non dissi nulla e continuai a succhiarglielo.
    
    - “Dai, dimmi di sì – disse.
    
    Mi piaceva pensare che aspettasse adorante una mia risposta. Dai suoi fremiti capii che non avrebbe saputo contenersi per molto.
    
    - “Sì” – dissi con un tono da troia. Finii appena di dirlo che lui batté la testa sullo schienale del sedile e subito dopo fiotti di liquido caldo mi riempirono la bocca. Il suo sperma era salato e denso.
    
    - “Tu sei la fine del mondo, ragazzo” – mi disse.
    
    - “Grazie” – risposi con orgoglio.
    
    Nonostante fosse venuto, il suo cazzo gli era rimasto duro. Lui stesso era stupito e, allo stesso tempo, contento che il suo uccello fosse rimasto duro.
    
    - “Hai mai fatto sesso anale?” – mi chiese.
    
    - “No.” - risposi
    
    - “Vorresti farlo? Ti piacerà…”
    
    Fui tentato di dirgli di sì ma mi mancò il coraggio. Forse non era quello il momento giusto.
    
    C’è una frase bellissima di Luciano De Crescenzo che recita pressappoco così: “Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla.” È proprio così. Quanti giorni della nostra vita sono uguali? Cosa contano? Niente! Allungano solo la vita inutilmente. I giorni veramente importanti sono quelli diversi; sono quelli che allargano ...
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