Cumcontrol - 023 carne da macello
Data: 14/03/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69
CARNE DA MACELLO
LIBRO QUARTO – “HUNGARIAN RHAPSODY”
Quando aprii gli occhi vidi dalla feritoia della tenda che albeggiava ancora sul greto del fiume. Fuori cantavano gli uccelli della notte, e dalle acque esalavano i freddi vapori del fiume.
Ero avvolto dal sacco a pelo e alle mie spalle alitava un ragazzo che come un bambino dormiva e mi teneva stretto stretto tra le sue braccia
Sentivo nella bocca il pastoso della sborra. Fu li che ricordai della gang bang della sera prima.
Poi mi si smossero le viscere che presero a gorgogliare, e fu lì che realizzai che ero stato ubriaco e quel ragazzo che mi teneva stretto mi infondeva calore, protezione e chi sa, forse amore.
Lentamente cercai di liberarmi da quelle braccia e sbucai dalla tenda, poiché il gorgogliare del mio addome mi sollecitava a liberarmi della massa di sperma che mi era stata rilasciata dal branco di cui ricordavo poco, per aver bevuto troppo.
Faceva freddissimo, ero peraltro nudo di sotto, ma indossavo la felpa che era tutta sborrata. Indossai il mio giubbotto col cappuccio che non so come mai era tutto pregno di urina.
Forse il branco si era lasciato andare in pisciate tumultuose sul mio povero indumento che era stato lasciato vicino al fuoco per tutta la notte.
Tuttavia avevo freddo alle gambe. Il mio cazzo poteva già dirsi un “Non più cazzo”, piccolo com'era.
A mia madre divertiva chiamare il mio genitale, “La fagiolina”, come soleva definirlo di solito quando da ragazzo ...
... praticavo con lei dell'insano nudismo alle Baleari.
Mia madre aveva diversi corteggiatori alle Baleari, ma col suo spirito li sapeva tenere a bada, e teneva a bada pure i miei.
Alle Baleari molti bramosi signori solevano girarmi attorno. Loro avrebbero pagato per ficcarmi due dita smaniando di svitarmi la fava come si fa col tappo del Prosecco.
Mamma diceva sempre. "Tieni a bada la tua fagiolina e fai della tua fava cacante uno scrigno, se non vuoi tornare a casa zoppa".
Mamma non era mai stata gentile con me. Ma si, è acqua passata, pensai.
Fatto sta che infreddolito corsi sui ciottoli perché il mio pancino ribolliva di tanto sperma, e chinatomi finalmente a riva, sparai la brutale massa sull'acqua che si increpò' di brutto dopo l' orrenda scorreggiona.
Fu bello e giocondo, e nel silenzio prima dell'alba, mi lasciai andare in scorreggioni tuonanti, che i volatili della notte, frusciarono via dagli alberi poco più in là.
Coi miei rumori richiamai l'attenzione di un bruto individuo del branco, che poverino si era svegliato per causa della mia molestia, e che si era messo a pisciare. Pisciava nella mia borsetta variopinta, dove già a quel tempo, mettevo le mie cosine carine, perché la borsa mi dispiace dirlo, è comoda.
Chi lo ha detto che la tracolla fa cula. È comoda invece, per gli occhiali, le chiavi, il cellulare, la tinta spray per il ritocco della barba; e in Francia, mio erudito lettore, ho visto pure nelle borse dei comodi stick di colore bianco che ...