1. Startrail con Dolomiti – 1


    Data: 07/03/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... solo, finivo il mio the ormai freddo, accarezzando l’idea di ordinare qualcosa per cena e poi andare anch’io a dormire, notai che qualcuno mi si era avvicinato. Mi aspettai fosse Lucio, e invece erano Miss influencer e il suo fidanzaschiavetto, come mi aveva rivelato Emma. Lei doveva essersi finalmente liberata dei suoi fan, oppure lui aveva di nuovo prosciugato la batteria della reflex, e se ne stava accanto a me, le mani ai fianchi e mi fissava adirata. Va detto che era una gran bella ragazza, forse un paio di centimetri più bassa di Emma, i fianchi un filo più pieni, ma il seno sembrava più grosso. I capelli, di un rosso chiaro, non potevano fare molto per quel viso splendido ma deturpato da tanto di quel trucco che sembrava essere finita sotto le manine di una bimba che sognava di essere una make-up artist ma a cui non avessero spiegato bene il significato del termine “moderazione”. Cosa che mi aveva stupito anche prima, quando Lucio me l’aveva indicata, a differenza delle tipiche influencer non metteva in vista la mercanzia, ma anzi indossava una camicetta bianca a maniche corte abbottonata fino al collo, piena di sbuffi, ed un paio di jeans scoloriti, lunghi fino ai piedi. – Oh, – dissi senza trattenere un sorriso di scherno, mentre lei era ancora nell’atto di aprire la bocca per, scommisi, insultarmi, – hai finito di abbagliare i tuoi follower? Evidentemente il sottile gioco di parole non venne recepito o, comunque, apprezzato. Lei si lasciò sfuggire un altro ruggito ...
    ... di rabbia. Vibrò tutta, pronta a dire qualcosa, ma evidentemente non era suo il compito di trattare con hater, troll, leoni da tastiera e altre figure simili, quindi fece un segno iracondo al ragazzo di intervenire lui: – Mi ha mancato di rispetto! Fai qualcosa! Lui la guardò sconcertato e, a giudicare dal suo sguardo terrorizzato, sembrò gli avesse appena ordinato di mettere una mano in un nido di tarantole. Quando si girò verso di me sudava e credetti stesse per svenire tanto si era sbiancato. Mi alzai in piedi davanti a lui lentamente, come si vede nei western, quando il banditos fallito della cittadina attacca briga con lo sconosciuto ancora sporco di sabbia del deserto, guadagnandosi un pugno in faccia e dando inizio ad una scazzottata in tutto il saloon. Lui mi guardò sgranando gli occhi mentre scopriva che ero alto almeno dieci centimetri più di lui e le spalle larghe il doppio delle sue. Ma, a differenza di John Wayne, non feci conoscere al suo volto le nocchie della mia mano destra. Ignoravo quale fosse la sua età, ma giudicai che doveva avere almeno dieci anni in meno di me. – Ragazzo, – dissi con un tono di voce paterno che strideva con quanto Arturo si sarebbe aspettato fosse stata la mia mossa, – dai retta ad uno che ne ha conosciute a dozzine: trovatene un’altra, che ti tratti meglio. – Quindi spostai il mio sguardo sulla vippetta. A sua volta mi guardò, e sembrò che la sua ira si sciogliesse in imbarazzo. – Quella… principessa ha bisogno di un uomo con il pelo ...
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