Tris di donne (storia vera)
Data: 28/02/2020,
Categorie:
Etero
Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... dentro.»
«Wow…»
«È difficile perché quando urini si perde l’erezione, ma è divertentissimo.»
Quelle parole mi provocarono un effetto immediato all’altezza patta dei pantaloni.
La stanza aveva un arredamento ridotto all’essenziale, ma il bagno era spazioso. Era quasi nascosta in un angolo riparato dell’albergo, in fondo a un lungo corridoio a forma di L, e supponevo che la cosa non fosse casuale. Di certo non avevamo dato l’idea di una coppia regolare in cerca di un posto per dormire ed eventuali urla e gemiti potevano disturbare le famiglie ospiti.
Presi la sedia che corredava il tavolino su cui era poggiato un televisore da 24 pollici di una marca che non avevo mai sentito nominare e la portai nel bagno, poi mi spogliai e lo stesso fece lei. Il pube era liscio, le piccole labbra ancora chiuse. La pelle del monte di venere era serica e perlacea.
La vidi aprire un termos e versare quello che sembrava tè caldo nella tazza di plastica bianca che fungeva da coperchio.
«Con questo la vescica si riempirà subito» spiegò, rispondendo alla domanda inespressa sottintesa nel mio sguardo. Mando giù in fretta tre tazze, poi posò il contenitore termico sul tavolo e si spostò nel bagno. Capii subito cosa voleva. La raggiunsi e mi misi in ginocchio di fronte a lei, la bocca a pochi centimetri dalla fica.
«Posso?» chiesi. Per tutta risposta lei mi sorrise e sollevò una gamba poggiandola sulla sedia di formica e metallo che sembrava provenire da un’aula scolastica, in ...
... modo da permettermi di arrivare comodamente in mezzo alle sue cosce.
«È tutta tua» mi invitò, come se ce ne fosse bisogno.
Cominciai con ampie leccate lungo tutta la fessura, ancora chiusa, passando dal clitoride al perineo in pennellate lente e umide. Loredana reagì immediatamente con un sospiro, mentre la vulva si schiudeva e si bagnava.
«Bravo, così… continua…» mormorò. Dopo un minuto le piccole labbra si erano aperte e apparivano scure e turgide, segno che gradiva il trattamento che le stavo riservando. Gliele mordicchiai piano strappandole gemiti soddisfatti, accompagnati da movimenti ritmici del bacino.
«Invidio quelle donne che si bagnano tanto» confessò, «certe dopo due leccate colano come fontane, io invece rimango sempre un po’ asciutta...»
Non lo era, ma in effetti non era neanche fradicia come tante altre donne cui avevo riservato le stesse attenzioni.
L’attesa per il clou dello spettacolo cresceva, gli attimi si allungavano come cera fusa mentre leccavo e la guardavo godere. Vidi una luce accendersi nei suoi occhi e capii che il momento tanto atteso era finalmente arrivato.
«Sei pronto?» mi chiese infatti, con un sorriso.
«Prontissimo.»
«Sdraiati e apri bene la bocca…»
La vasca non era particolarmente ampia ma riuscii comunque a sistemarmi. Loredana si accosciò a gambe aperte portando la fica, che teneva aperta con le dita, a una decina di centimetri dalla mia faccia. Aveva un’espressione tra il lascivo e il sognante che mi confermò ...