Tempesta di neve
Data: 21/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis2, Fonte: Annunci69
... calore.
Giacomo corse in camera mia e accese il PC.
Io andai in cucina per prendere una bibita e vidi un messaggio appoggiato sul tavolo:
“Problemi in uno dei nostri uffici in Europa, viaggio di lavoro di emergenza, torneremo lunedì della settimana prossima, fai il bravo.”
Gettai il messaggio nel fuoco ed andai in camera mia. Giacomo stava cercando di far funzionare il PC ma non c’era corrente, andai ad aprire le tende.
Mi sedetti all’estremità del mio letto, pensando a quello che aveva fatto in classe.
Lui si arrese e tornò indietro, inciampò e mi cadde in grembo.
Era così piacevole, sapevo che lui era confuso. Restammo così per un paio di minuti, i suoi muscoli erano molto tesi.
Sentii le sue mani strofinarmi i fianchi.
Disse nervosamente: “Hem... sei gay?”
Avevo fatto sesso con un ragazzo solo due anni prima. Ero segretamente gay.
“Sì.”
Risposi.
La sua tensione diminuì, si girò, cominciai a baciarlo. Strofinai il naso contro il suo grazioso nasino, lo baciai e mi strofinai contro di lui.
Cercò di staccarmi, ma avevo intrappolato le sue gambe nelle mie, le braccia strette attorno alla sua schiena e continuavo a baciarlo.
Si arrese.
Lo lasciai andare e mi sedetti, gli tolsi la maglietta e lui mi tolse la mia.
Era molto magro, praticamente solo pelle e ossa.
Gli tolsi i pantaloni della tuta e poi mi tolsi i jeans.
Ora eravamo entrambi in mutande, mi stava diventando duro.
Gli abbassai la testa ai miei slip, ...
... strofinandogli la faccia sul mio cazzo coperto dallo strato di cotone.
Lo lasciai andare e mi spostai alla spalliera del letto appoggiandomi al muro.
Lo vidi strisciare verso di me.
Era in ginocchio, gli strinsi le mutande, afferrando il suo pene eretto.
Mi tolsi le mie e continuai ad stringere il suo uccello afferrando il suo cazzo attraverso la stoffa.
La sua testa tornò sui miei slip. Mi misi in ginocchio e lo spinsi indietro, gli alzai le gambe e gli strappai le mutande.
Tirai le sue gambe verso la vita e lo baciai sulle labbra.
Mi voltai di fianco, aprii il cassetto del comodino, presi un preservativo, aprii l’involucro con i denti, lo srotolai e gettai l’involucro sul pavimento.
Ero lì pronto a scoparlo.
Gli chiesi se avesse mai fatto sesso.
“... non proprio.”
Gli alzai le gambe, aprii le natiche e sputai sul suo piccolo buco stretto.
Strofinai il prepuzio contro il suo bel culetto.
Ne infilai dentro un paio di centimetri.
“Ooo, fa male!”
“Lo so.”
E spinsi il pene più forte dentro di lui, il suo viso era tutto rosso. I suoi occhi erano chiusi con forza.
Iniziai a tirarlo fuori. Arrivai al prepuzio, Giacomo pensava che fosse finita e provò ad alzarsi.
“Dove pensi di andare?”
“Ma...”
Lo spinsi indietro in modo che non potesse alzarsi e continuai a scoparlo sempre più forte, lui gemeva sempre più forte.
La tempesta di neve fuori continuava a gran forza.
Lui gemeva forte per il dolore, ma non importava, non c’era ...