1. Tempesta di neve


    Data: 21/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2, Fonte: Annunci69

    Era una giornata nevosa, le strade erano chiuse e il vento fischiava con forza. Sfortunatamente c’era scuola.
    
    Erano le sette di venerdì, mi svegliai al ronzio della sveglia. La temperatura era da frigorifero, mi appisolai, poi dopo 45 minuti la sveglia si spense e decisi con riluttanza di alzarmi dal letto.
    
    Gettai indietro le coperte ed andai verso il muro per accendere il riscaldamento.
    
    Guardai la sveglia, erano le sette e quarantacinque, mi precipitai al guardaroba ed indossai una serie di abiti che non avevo nemmeno preso in considerazione di indossare, non dovevo perdere l’autobus delle otto.
    
    Corsi alla porta, lasciai entrare il cane e mi diressi verso la cucina, non avevo il tempo di preparare il pranzo.
    
    Tornai nella mia stanza per prendere l’orologio, c’era mio padre che stava appendendo i miei vestiti puliti nel guardaroba. Presi l’orologio, salutai e di corsa andai alla finestra accanto alla porta d’ingresso.
    
    Passarono alcuni minuti e vidi le luci dell’autobus che si stava dirigendo verso casa mia, volai fuori, salii sull’autobus e trovai un posto libero mentre l’autista chiudeva la porta e partiva.
    
    C’era un tragitto breve da casa a scuola. Arrivati mi diressi verso l’armadietto. Aspettai lì perché fuori nevicava e faceva molto freddo. Suonò la campanella, presi rapidamente i miei libri per la prima ora che era italiano.
    
    Ci precipitammo tutti in classe, il riscaldamento andava al massimo, l’insegnante di italiano non si era presentato, non che ...
    ... la cosa mi preoccupasse. Stavamo tutti chiacchierando un po’ di tutto.
    
    C’era il ragazzo gay nella nostra classe e c’era un mio amico seduto accanto a lui, beh non era un amico intimo ma più di un conoscente. Giacomo era di un anno più giovane di me, aveva la pelle bianco latte, un piccolo corpo, capelli castani riccioluti di media lunghezza. La sua era una famiglia povera, lui era un po’ magro, si vedeva dalle camicie che andavano verso lo stomaco quando le indossava.
    
    Ero seduto al tavolo accanto a lui a chiacchierare con il mio amico su Luca quando con la coda dell’occhio vidi Giacomo mettere una mano sul ginocchio del ragazzo gay, sotto il tavolo, poi gli afferrò la mano e la spinse via, si alzò e si diresse verso la porta.
    
    “Vado a bere qualcosa.”
    
    In quel momento mancò l’energia.
    
    Poco dopo entrò un insegnante.
    
    “Purtroppo oggi non ci saranno più lezioni, siete liberi di andarvene via, il tempo è pessimo ed il riscaldamento non funziona più.”
    
    Poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.
    
    Tutti si precipitarono fuori alla rinfusa, rimase solo Giacomo, io stavo camminando verso la porta, lui era dietro di me.
    
    “Ehi, posso venire un po’ a casa tua? I miei genitori non ci sono e la casa è chiusa a chiave.”
    
    Faceva freddo e nevicava.
    
    “Okay.” Risposi.
    
    Stava nevicando veramente forte ed il riscaldamento era spento, uscimmo in corridoio e ci dirigemmo sotto la neve gelata verso la mia casa.
    
    Aprii la porta, ci precipitammo dentro e sentimmo il ...
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