Distratto! (capitolo 2)
Data: 17/02/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
Patrick mi riaccompagnò alla mia auto e mi lasciò con un sorriso beffardo: «Ciao Patty! Non preoccuparti che mi faccio vivo io, ho il tuo numero!» Mentre tornavo verso casa, riflettevo che era stata una parentesi inaspettata, sconvolgente e -feci fatica ad ammetterlo, ma alla fine ci riuscii- anche tremendamente eccitante: da bocca e/o culo che “miracolosamente” si materializzava(no) nei cineporno e nei cessi di certe stazioni di servizio, a una “vera” persona, con un nome, un telefono, una moglie di cui è stato carpito l’aspetto ed il nome e sulla quale son stati espressi turpi propositi. Non solo: ero stato obbligato a prestarmi per quelle riprese video ed a dire ciò che quello stupendo maschio alfa (Ops! Ma è vero…) mi ha detto di fare e dire. Immaginavo che Patrick -ammesso poi che si chiamasse davvero così e che non abbia voluto burlarsi del mio nome!- si sia voluto divertire ed eccitare del mio imbarazzo e della mia sottomissione, ma ero serenamente convinto che, passata l’eccitazione del momento, sarei diventato solo un piacevole (spero) suo ricordo. Arrivato a casa, cercai di dissipare le ultime nubi sul mio umore, anche se l’atteggiamento scostante di Monica non mi aiutava a rasserenarmi. Mi annunciò che lì a mezz’ora sarebbe stata pronta la cena e mi rilassai un attimo a dare un’occhiata al giornale.
Ovviamente ciò che era accaduto nel pomeriggio era una cosa mia, assolutamente -e goduriosamente, lo ammetto!- mia e, anche se mia moglie era stata tirata ...
... impropriamente in mezzo (ma solo come “personaggio” della narrazione, non come persona reale!), non vedevo alcun motivo per parlarle del mio pomeriggio inaspettatamente trasgressivo. Così cenammo dicendoci due-parole-due, poi ci mettemmo sul divano a guardare un po’ di televisione ed alla fine ce ne andammo a letto, dove io cercai di addormentarmi, nonostante lei volesse leggere qualche pagina di un libro.. Scorsero i giorni e quell’incontro mi veniva in mente solo quando vedevo la vistosa ammaccatura sulla mia auto: Monica l’aveva notata, ma l’avevo liquidata come un banale urto con un’altra auto e la questione era morta lì. Io continuavo a lavorare in officina (sono assemblatore meccanico, ma -si sa!- poi nelle piccole ditte si impara a fare un po’ tutto…), mentre Monica lavorava part time come impiegata in una piccola impresa di costruzioni. Questo ci consentiva di tirare avanti dignitosamente ed, in ultima analisi, mia moglie si era abituata, ormai, ad avere solo la mattina impegnata dal lavoro fuori casa. Col passare dei giorni, la paura che Patrick si rifacesse vivo diventava sempre meno acuta e, dopo una decina di giorni, mi ero quasi dimenticato di lui, quando sul cellulare mi arrivò un (suo, ovviamente!) messaggio di whatsapp: «Ciao Patty, ho una gran voglia di un tuo bocchino: al posto dell’altra volta tra esattamente tre ore. A dopo» Ma era impazzito? E poi, come facevo? Ero sul lavoro! E, inoltre -a mente fredda- la faccenda non mi eccitava più per niente. «Non posso ...