MEMORIE DI UN BANCARIO cap.1 Gina Il nostro incontro
Data: 14/02/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Anatole, Fonte: RaccontiMilu
... delle mie labbra. Il seno era caldo, percorsi la mammella di baci leggeri, Gina si inarcò spingendomi un capezzolo in bocca. Lo succhiai lungamente, lo flagellai a colpi di lingua fino a sentirlo teso poi spostai la bocca sull’altro seno facendola sospirare.
– Ohh, cosa mi fai. . .
La sua mano scese al mio ventre, al mio pene, lo percorse lentamente, lo strinse, ne fece scorrere la pelle in una conturbante carezza. Sollevai il capo per ammirare le mammelle luccicanti di saliva che si alzavano e si abbassavano al ritmo del suo desiderio. Gli occhi spalancati, la donna ansimava:
– Ohhh. . . fai presto!
La sua voce era come un lamento, mi chinai per leccare ancora prima l’una poi l’altra sua mammella quindi spostai lentamente la bocca lungo il dolce declivio del ventre, fino ad immergere la lingua nell’ombelico della donna in estasi.
– Caro. . . ohhh vienimi sopra!
Era impaziente, una mano si posò sul mio capo spingendolo verso il suo pube. La mia lingua incontrò i peli ispidi, si fece strada fra di essi scendendo verso il sesso di cui percepivo il profumo eccitante, le mie mani vagavano sul bel corpo scosso da fremiti. Aveva sollevato le gambe per meglio offrirsi alla bocca che ormai aveva raggiunto la sua intimità quando:
– No. . . non così! Mi respinse quasi brutalmente. La guardai sorpreso, Gina le guance infuocate mi tese le braccia.
– Amore. . . ti voglio dentro!
Mi allungai su di lei, la mia bocca incontrò la sua, si chiuse sulla lingua che ...
... lei mi offriva. L’aspirai succhiandola lascivamente mentre lei con entrambe le mani prendeva il pene. . . Percepii contro il glande la ruvidezza dei peli poi la pelle liscia mentre ne guidava l’asta con le dita, quando sentii all’estremità del membro la morbidezza della sua vulva, spinsi e con un colpo di reni scivolai nelle sue carni.
Mi ricevette con un lungo sospiro. Per alcuni istanti rimanemmo immobili, gli occhi verdi fissavano intensamente i miei.
– Ahh che bello! E da tanto che non lo facevo. . .
Spinsi la lingua nella sua bocca, la succhiò dolcemente. Il suo corpo si mosse prima lentamente poi prese a ondulare il bacino per strusciarsi al membro che la riempiva. Passai le mani sotto il suo sedere, le mie dita si insinuarono fra le natiche calde, giù, fino a toccare il pene immerso nel suo ventre, risalirono bagnate del suo desidero. . . Accarezzai lentamente il solco aprendo i caldi emisferi, il medio incontrò l’ano contratto.
– Caro. . . cosa vuoi fare?
– Non lo immagini? Mi piace tutto di te. . . voglio tutto!
– Ohhh ti prego. . . no!
Sordo alla sua invocazione spinsi per forzare lo stretto pertugio. Sentendo la resistenza dei muscoli sfinterici arretrai, estrassi lentamente la verga per affondarla di colpo strappando alla bella un gemito di piacere. L’estrassi ancora e giù nel suo ventre e . . . ancora, ancora, Gina si agitava sotto di me sollevando il bacino incontro al pene, i talloni raccolti sotto il sedere, le ginocchia alte, le cosce ...