1. Affinità ben radicate


    Data: 13/02/2020, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... cominciano a essere doloranti. Comunico la mia decisione a Pietro che pensa di venir via con me. Arrivati sulla strada allungo la mano per salutarlo e lui:
    
    ‘Non ha la macchina? Non vorrà andare a piedi a quest’ora di notte. Io abito qui vicino, venga con me, così l’accompagno con la mia automobile’.
    
    Mi manifesta tutto questo discorso con la massima naturalezza, infatti mi guarda come se fossi trasparente, neppure per una volta infatti ha dato un’occhiata alle mie tette oppure alle gambe, che pur sono in mostra, io d’altro canto sono priva d’ogni stimolo sessuale verso chiunque come una neonata. Insisto che intendo farmela a piedi perché ho bisogno di pensare, i tacchi non sono un problema per me, eventualmente toglierò i sandali e camminerò scalza, in quanto non sarebbe la prima volta. Lui mi chiede se può farmi compagnia, dato che Verona &egrave così bella di notte e in questa notte tra l’altro ancora torrida sembra che quest’anno l’estate non voglia proprio finire. Capisco che desidera parlare con me, ha bisogno di qualcuno che lo ascolti, so che sta divorziando con assillo e con dolore, e in questi casi a volte una persona che non si conosce sa ascoltare e prestare attenzione molto meglio dell’amico più caro, in questo modo gli chiedo se posso prenderlo sottobraccio e lui mi risponde che in questo caso dovremmo darci del tu. Iniziamo a camminare lentamente costeggiando l’Adige, mentre le luci della città lasciano scorgere solamente poche stelle oltre la mole di ...
    ... Castelvecchio in lontananza e i tetti dei palazzi intorno:
    
    ‘Come si chiama tua moglie?’ – abbozzo io per sciogliere la tensione.
    
    Pietro in quell’occasione comincia con voce pacata a raccontarmi di lei, del matrimonio andato a rotoli, mentre l’accento veneto così cantilenante e morbido dà alla sua storia un’evanescenza e una sfumatura da favola. Nel tempo in cui lui dialoga io vedo di fronte a me questa bella donna con la quale l’amore &egrave finito senza un perché, per noia, per abitudine, per insofferenza, chissà, lasciando un dolore intenso e violento, che pare come una ferita non ancora rimarginata. Forse &egrave arduo e difficile uscire intatti dal naufragio d’un rapporto durato dieci anni, io vorrei aiutarlo perché mi commuove, perché questo &egrave un uomo non un ragazzo come i soliti compagni delle mie storie turbolente che scelgo incomprensibilmente e inspiegabilmente con estrema cura, dato che adesso sta parlando d’un figlio voluto e mai avuto quando bruscamente strillo con enfasi:
    
    ‘Accidenti, che male, che dolore’.
    
    Questa sono io al momento che bestemmio, perché affascinata dal suo racconto sono appena inciampata in un’aiuola torcendomi la caviglia destra. Siamo ormai arrivati al ponte Scaligero, di fronte c’&egrave un giardino pubblico con alcune panchine, finalmente m’accorgo che Verona &egrave deserta a quest’ora. Pietro mi sorregge in modo affettuoso, però ride alle mie esclamazioni suggerendomi un provvisorio quanto salutare riposo per controllare gli ...