1. Affinità ben radicate


    Data: 13/02/2020, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Venezia e Verona, sono due città rigorosamente e strettamente legate fatalmente alle mie storie amorose fin da quando ero ragazza. Venezia in maniera radicale con la sua indiscussa magnificenza e il suo incontestato splendore, che ritrovo sempre anche nella nebbia e nello sporco ne segna l’inizio, in quanto un viaggio inaugurale a Venezia &egrave d’obbligo con un nuovo amante, mentre a Verona, viceversa, nell’altezzosa e superba città scaligera ritorno per consumare il rimpianto e la tristezza della fine, che peraltro ho quasi sempre provocato io più o meno di proposito. In questo modo all’inizio di quest’inconsueto mese d’ottobre nondimeno ancora caldo, mi ritrovo a passeggiare senza meta per il centro storico della città abbracciata dall’Adige, divoratrice di corpo e di spirito, in una specie d’increscioso e di penoso digiuno personale.
    
    Alcuni amici mi hanno passato un invito per la presentazione dell’ultimo libro d’un autore, che non &egrave certo tra i miei preferiti e che si terrà al Castello di San Giorgio. Sarò da sola, poiché loro non verranno, mi annoierò di certo, però anche la noia e l’uggia fa parte dell’astruso e del contorto rituale d’autopunizione con l’annessa penitenza. Decido sennonché d’andare a piedi, perché camminare lungo il fiume mi piace soprattutto di sera. Mi vesto istintivamente e i tacchi alti che penso d’indossare per l’occasione non mi fanno tornare sulla mia decisione di rinunciare alla macchina. Esco e le occhiate notevolmente interessate ...
    ... dei maschi per strada mi lasciano indifferente, tangibile brutto segno messo in evidenza da un chiaro e lineare segno della crisi che &egrave ancora in atto.
    
    Arrivo alla sala del castello predisposta per la cerimonia e occupo la prima sedia che trovo libera, l’autore sta già conversando e distrattamente guardo il mio vicino, dal momento che &egrave un uomo oltre i quarant’anni d’età, alto e robusto, molto elegante, come accurato ed elegante &egrave il resto del pubblico. Io con il mio leggero vestito e la pelle cotta dal sole sono evidentemente fuori posto. Decido che il mio vicino ha un buon odore, dato che profuma d’una distinta ricercatezza e d’una costosa acqua di colonia: azzarderei dire che &egrave un ottimo esemplare di maschio della Verona ricca. Poi &egrave lui a voltarsi verso di me attratto e incuriosito, fin tanto che decidiamo di smettere quel balletto di sguardi, ci salutiamo e ci presentiamo:
    
    ‘Fausta’.
    
    ‘Pietro’.
    
    Scopriamo d’essere senza compagni tutti e due, decidiamo che certamente quell’autore &egrave grandioso e monotono, eppure restiamo fino alla fine, beviamo anche qualche cosa insieme nel rinfresco che segue parlando volentieri di vari argomenti. Lui &egrave un individuo conosciuto, saluta parecchia gente, però non si ferma con nessuno, fino a quando decido che &egrave l’ora d’andarmene. E’ passata mezzanotte da un pezzo e devo tornare a casa a piedi, giacché non mi preoccupo d’eventuali aggressori notturni, ma delle mie povere estremità che ...
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