Per la dolcissima patrizia
Data: 12/02/2020,
Categorie:
Trans
Autore: fed60, Fonte: Annunci69
Quella che racconterò ora non è una mia esperienza personale ma di Patrizia, una "sorellina" amica che non ha troppa dimestichezza con lo scrivere e si è mostrata felice che la scrivessi io per lei.
Patrizia, Patty per molti, nasce in un paesino a nord di Roma e, fin da quando ancora si chiamava solo Luigi, non ha mai fatto mistero del suo sentirsi femmina. Tanto che, già verso i sedici o diciassette anni, nel fienile dietro casa sua c'era un continuo viavai dei suoi amici e di parecchi maschi adulti del paese che godevano della sua bocca e del suo culetto rotondo e morbidissimo; andarsi a scopare "la frocetta" era insomma lo sport più praticato nel paese. Molti, anche se non lo avrebbero mai confessato, ne erano anche innamorati.
D'altronde Patrizia era veramente uno splendore. Viso delicato, capelli ricci e nerissimi, cosce tornite, culo da favola e completamente glabra. Niente da invidiare a una femmina insomma, se non quella "fessura" che le mancava avendo al suo posto un insignificante piccolo pene.
Studiare non ne ha voglia, così a diciannove anni viene a Roma e comincia a lavorare come commessa in un negozio di profumi. E' nella grande città che comincia ad avere voglia di sentirsi più femmina ed inizia a travestirsi, prima nella sua stanza in affitto, sola soletta, poi con i maschi che frequenta, di solito a casa loro. Ogni tanto qualche uscita en femme le dà il brivido del proibito.
Dopo qualche anno inizia una relazione fissa con Flavio, un ...
... cinquantenne che le fa provare sensazioni forti; una storia di dominazione, bondage, frequentazione di club privé, scambi di coppia e ogni sorta di esperienza sessuale. Ovviamente Patrizia, pur considerandosi la donna di quell'uomo, è troppo femmina per resistere ai corteggiamenti di altri maschi coi quali fa sesso quando può.
Flavio scopre in qualche modo le sue scappatelle e, forse per questo, una sera le dice
- vestiti da troia che usciamo
- dove andiamo?
- dove dico io, ubbidisci e basta.
Patrizia ubbidisce, come al solito.
Montano in macchina e quando sono sulla strada statale Salaria lui si ferma e le dice
- scendi e fai qualche marchetta, ripasso fra due ore e mi dai quello che hai guadagnato
- ma che dici, sei pazzo, non l'ho mai fatto - sussurra terrorizzata
- e adesso cominci, dai scendi e fai la troia, che è quello che sei; credi che non sappia che ti fai sbattere da chiunque? -
- no, ti prego, non mi costringere a questa umiliazione - supplica Patrizia
- ho detto scendi zoccola - le urla in faccia lui
Lei non può fare a meno di scendere. Lui parte a razzo e la lascia lì, con la sua microgonna, tacchi alti, calze a rete, un top di seta, i suoi capelli ricci e neri ed il trucco da vera puttana.
Trema di paura e quando una prima macchina si ferma non sa quanto chiedere. Dice cinquanta (ancora erano lire) e quello sgomma. Ha paura di non portare nulla a Flavio, così al secondo chiede trenta e il tizio accetta, si appartano in una stradina ...