1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (22)


    Data: 11/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... cosa con l’altra calza e questa volta bastò lo sguardo dell’arabo per indurla ad appoggiare direttamente il piede nudo per terra. Nuda il solo reggicalze in vita, restò ferma con le calze in mano a piedi nudi in quella fanghiglia.
    
    Jamaal calcò la mano sulla sua sottomissione “Adesso la nostra bella signora si inginocchia sul pavimento ed usa le sue calze come stracci per asciugare il pavimento”.
    
    Ero disgustato..
    
    MIA
    
    Nuda e a piedi nudi su quel pavimento lercio e puzzolente, aspettavo quasi con terrore, nuovi ordini da Jamaal che sicuramente sarebbero stati più umilianti e sgradevoli di quelli che mi aveva dato in precedenza.
    
    “Fino ad ora ti sei fatta sbattere da tanti maschietti, giovani e vecchi – iniziò – hai conosciuto il sapore dello sperma che, a quanto pare, ti piace molto e poi hai conosciuto quello della piscia, ma questo sporco non ti piace, almeno non ancora.”
    
    Come sempre iniziò a girarmi attorno finché mi si fermò davanti.
    
    “Ora da brava sguattera e serva ti inginocchi e usi le tue calze come stracci – mi disse serio – asciughi il pavimento strizzando le calze nella turca.”
    
    Restai qualche secondo in silenzio e ferma, guardai il pavimento lurido, le calze che tenevo in mano e cercai di contenere il ribrezzo che provavo in quel momento. Questo mio tentennamento provocò un lampo di ira di Jamaal che si avvicinò col viso alle mie orecchie.
    
    “Sbrigati, non farmi arrabbiare, mettiti in ginocchio e ubbidisci – mi urlò quasi con tono imperioso – ...
    ... non mi verrai a dire ora che ti fa così schifo questo pavimento. Dopo tutto lo sperma che hai ingoiato, per non parlare del resto, ora ti metti a fare anche la schizzinosa?”
    
    Ebbi uno scatto di sorpresa per quel suo urlarmi quasi nell’orecchio e portai indietro la testa abbassandola immediatamente come segno di sottomissione completa e portando le mani al petto quasi a voler parare qualche colpo che avrebbe potuto infliggermi.
    
    Tremando sia per lo schifo che per la paura che si arrabbiasse ancora di più, mi lasciai scivolare piano in ginocchio sul pavimento gelido e stringendo le calze come se fossero degli strofinacci, iniziai a pulire il pavimento.
    
    Cercavo di fare tutto come mi aveva detto il mio padrone, cercavo di raccogliere quel liquido da terra per farlo colare nella turca, volevo essere brava, non volevo farlo arrabbiare ancora di più, ma quel che più mi premeva era il fatto che volevo ubbidirgli, senza una ragione plausibile, forse, volevo semplicemente ubbidirgli per il suo e il mio piacere.
    
    Ma non gli bastava.
    
    Prese la scopa e la bagnò di quel liquido poi, di colpo, me la fece scivolare sulla pelle nuda di una gamba, come se volesse pulire la scopa su di me.
    
    “Non sei solo una puttana o una cagna e un cesso – mi disse infatti – sei anche uno zerbino.”
    
    Non parlavo, non ci riuscivo, la vergogna, il ribrezzo e … sì, anche il piacere, mi costringevano ad accettare quello che mi stava facendo immobile ed in silenzio.
    
    Poi, forse per arrivare al culmine ...
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