La commessa del negozio di scarpe
Data: 10/02/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
... imbarazzante.
La commessa accovacciata a terra con una scarpa inserita per metà mentre, chiaramente sognante, cristallizzava la situazione in un immobilità che perdurava da un tempo troppo lungo per qualsiasi giustificazione.
La signora, per uscire da quella empasse mosse le dita dei piedi.
Come un comando postipnotico questo gesto sveglio Simona dal suo mondo di lussuriosa fantasia per riportarla al concreto.
Si rese conto della situazione. Vergognandosi e senza proferir parola calzò la scarpa. Boffonchiò qualcosa sulla qualità della calzatura per cercare di riportare la situazione entro un alveo di normalità.
La coppia si guardò, non si disse nulla, apparentemente, lei si alzò da quel comodo sgabello, ringraziò e fece portare tutte e quattro le scatole alla cassa.
La signora, esigente, si era fatta mostrare mezzo negozio.
Simona si mise a sistemare le altre scarpe rimaste e quindi corse subito in bagno a tamponare quel lago che si era formato negli slip.
L’uomo nel frattempo, mentre porgeva la carta di credito al titolare, ebbe un breve colloquio con questo.
I due uscirono, ma senza buste delle scarpe.
A volte era successo che clienti di un certo tipo mandassero un messo dall’albergo o comunque facessero recapitare direttamente in albergo la mercanzia.
Le due figure sparirono all’orizzonte e Simona ritorno alle sue scatole da scarpe, erano già le 18. Più di un ora era passata da quando la coppia entrò. Se lo ricordava bene perché un ...
... attimo prima che entrassero le aveva messaggiato il marito che stava ancora in viaggio e non sarebbe rientrato per sera. Poco male, la situazione col marito funzionava grazie al fatto che si vedevano non molto spesso.
Approssimandosi all’ora di chiusura, il titolare chiamò Simona.
Era sempre stato gentile e corretto con lei. Mai ci aveva provato, nonostante Simona fosse una graziosa fanciulla appena 30enne, piccolina di statura ma ben proporzionata.
“Cara, ti chiedo una cortesia.”
“Dica pure”
“La coppia di oggi pomeriggio, quella delle 4 paia di scarpe, non so se si ricorda”
A Simona battè forte il cuore. Come poteva scordarsela..
“hanno chiesto di recapitare la merce all’hotel. Il Duca quì di fronte.”
“Si”, rispose ma la domanda era: e quindi?
“sono nostri clienti da anni, scendono in città un paio di volte all’anno per fare spese”
“Capisco”, e quindi?
“dato che sono rimasti soddisfatti da come li ha serviti mi hanno chiesto se poteva esser lei a portare le buste all’hotel.”
“Le deve consegnare alla reception”
Simona un pochino’ si alterò ma non lo diede a vedere
“ma per chi mi hanno presa, per il fattorino?” pensò
“Si, certo, mi preparo e vado”
Contrariamente al suo primo pensiero, le usci nuovamente questo comportamento subalterno, ancora una volta il “socialmente corretto” prevalse.
Dopotutto il titolare era sempre stato corretto e gentile..
Prese le due bustone e attraversò la strada, erano veramente pochi passi.
“Ci ...