La commessa del negozio di scarpe
Data: 10/02/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: Jverne70, Fonte: Annunci69
Con la mano sinistra sorreggeva il tallone, con la destra calzava il piede in modo che il sandaletto argentato entrasse correttamente.
La commessa era lì accovacciata con la sua gonna rossa a tubino, forse un po’ scomoda per quell’occupazione.
In quel gesto di calzare quel sandaletto ci stava tutta l’essenza di Simona
Da quando era entrata quella coppia si sentiva agitata. Lui alto brizzolato, spalle larghe, sportivo elegante, abbracciato alla sua Lei. Sui 40, pelle olivastra, capelli corvini, bel seno evidente, fianchi fasciati da gonna bianca al ginocchio, lunghe gambe velate da calza color carne con cucitura scura in bell’evidenza.
Simona, esperta commessa del pregiato negozio di scarpe, aveva cominciato a sudare.
Una forma di inquietudine la prese alla vista di quella elegante coppia.
Quel target di clientela era molto comune. I prezzi della merce non erano certo popolari, così la qualità della merce. Non era quindi l’aspetto “regale” della coppia ad agitarla quanto la componente femminile.
Bella, di un portamento elegante, manifestava sicurezza in ogni gesto.
Simona era sposata ma più per convenienza che per convinzione. Da giovinetta aveva avuto una felice esperienza lesbo con una sua compagna.
Lo scandalo che suscitò allorquando la cosa venne alla luce fece “chiudere” ogni porta a quel mondo per consacrarsi al “socialmente corretto” imposto dalla famiglia.
Si era sposata quindi, anni dopo, con Antonio, ora ...
... Autotrasportatore.
Naturalmente quella “segreta passione” covava internamente da troppo tempo.
Nel suo lavoro aveva a che fare soprattutto con donne. Sovente sentiva un bruciore interno, “un moto verso” che subito reprimeva.
Il contatto con la pelle, col piede di alcune clienti, la faceva sobbalzare e non fu raro che anche il basso ventre manifestasse le sue esigenze in maniera concreta con secrezioni che costringevano Simona a dissimulare quel disagio.
Memore della storia dello scandalo era più che repressa, ma la carne, internamente, urlava.
Abbiamo lasciato lì Simona con il piede comodamente posato sulla su mano aperta.
Per infilare la scarpa avvicinò maggiormente il viso e vene colpita dall’odore, dal profumo che quel piede emanava.
Una scarica ormonale intensa pervase la Commessa. Quell’odore, quel profumo che solo un corpo femminile può emanare, apri non solo la “stanza dei ricordi” ma anche quella del desiderio.
Rimase quasi bloccata in quella posizione con la scarpa indossata per metà.
Le sue narici erano in piena attività, erano ora collegate direttamente con il “ministero del desiderio” all’interno della mente di Simona.
Avrebbe voluto baciarlo, mordicchiarlo, passarci la lingua su quel piede velato, avrebbe voluto possederlo per poi proseguire il suo viaggio di piacere. In una frazione di secondo la galoppante fantasia di Simona aveva già immaginato tutto il percorso di piacere esplorabile con quella elegante dama.
Vista da fuori la situazione era alquanto ...