1. Gloria X


    Data: 10/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: SilviaR, Fonte: EroticiRacconti

    ... sono il suo unico aiuto. Gli controllo la bottega quando deve uscire, andare al bagno o parlare con un cliente.
    
    Già, la sua mania di non farsi a cazzi suoi. Da quando ha conosciuto
    
    quell'Alessandro, poi, la cosa è peggiorata. Si appartano per decine di minuti, a fare discorsi che non devo sentire. perché io sono una "ragazzina" per loro. Non ho mai capito che lavoro fa quel tipo, forse rappresentante, è sempre vestito bene, gira a tutte le ore come se non avesse un cazzo da
    
    fare. E condivide la stessa mania di mio padre. Un giorno li ho sentiti che parlavano di "mettersi nella mente del soggetto e immaginare come avrebbe agito". Mi sembravano la brutta copia di due investigatori... invece sono solo due pervertiti, nè più nè meno di quelli che frequento io. Con la differenza che loro due non scopano, si rimpinzano di pippe mentali e forse non solo mentali.
    
    Per fortuna che adesso Alessandro non c'è, ha detto che s'è sposato e starà facendo la classica "luna di miele"... contento lui... a me viene il vomito solo al pensiero... cosa c'è di più noioso di una vacanza in due? Dicevo che gli controllo la bottega. Proprio così. Io controllo, non gestisco la sua bottega. Io non ho intenzione di sostituirlo. Lui lo sa, un po' ci sta male, ma lo accetta e mi spinge a finire la scuola.
    
    Finire la scuola... è proprio questa la questione... finirla, terminarla. Si suppone che gli studenti vadano a scuola per formarsi, o per imparare, o almeno per frequentare le lezioni. Io ci ...
    ... vado per finirla. Ho già perso due anni, e non è una cosa frequente, soprattutto per una ragazza. Dicono che non sono stupida, ma che non mi applico. Che sono svogliata. Disinteressata.
    
    Che i miei interessi sono altrove. Mio padre non capisce, per lui ci sono solo la scuola, le ore di studio in bottega e qualche uscita serale, ma niente di esagerato. E' sicuro che non mi drogo, che non prendo niente. E infatti la droga non mi interessa, ma se sapesse quello che prendo quando esco la sera! Certi pezzi da novanta...
    
    La scuola. In realtà non è tutta da buttare via. Ci sono i compagni, le
    
    compagne. Mi diverto con loro. E loro si divertono con me. Sono dei
    
    ragazzini, mi vedono anni luce più avanti di loro. Per loro sono quasi una maestra di vita.
    
    Posso convincerli a fare quello che voglio, si fidano di me e ammirano la mia spudoratezza. Nell'ultima gita scolastica, ad esempio, penso di aver iniziato al sesso almeno cinque maschietti. Due contemporaneamente. E' un gioco, una commedia divertentissima da recitare. Vederli fare i galletti,
    
    gli uomini duri che si mettono in mostra facendo stronzate, fumando,
    
    allungando le mani e vantando esperienze inverosimili...
    
    Mi fanno ridere ma io recito la mia parte, di quella che cade nella loro
    
    trappola. E quando siamo soli e iniziamo a limonare si accorgono che nella trappola ci sono caduti loro, e iniziano ad andare in crisi se non sanno più cosa fare.
    
    Adoro i verginelli. Li prendo per mano e gli faccio scoprire ...