1. Pei sentieri del piacer - 2


    Data: 04/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... cominciò a fotterlo, le lingue impegnate in un amoroso duello nelle loro bocche, mentre il suo cazzo stantuffava senza impaccio dentro e fuori il culo ormai aperto. I gemiti di piacere dell’uno si mescolavano ai sospiri quasi increduli dell’altro.
    
    Poi Guido accelerò il ritmo; Armando lo strinse con ancora più forza nella morsa delle braccia e delle gambe; Guido cominciò a perdere il controllo, mentre le sue spinte si facevano più secche e irregolari; Armando sguaiolò sentendo il cazzo farsi ancora più grosso nel suo culo; infine, Guido gli passò le mani dietro la nuca e gli cacciò in bocca tutta la sua lingua, mentre con uno scatto il suo cazzo rompeva gli indugi e scaricava la sua libidine nel culo di Armando.
    
    Contrariamente a quanto dicono gli esperti, quell’orgasmo durò a lungo: prima gli scatti interminabili dell’uccello di Guido, che ad ogni flusso picchiettava sulla prostata di Armando; poi le contrazioni dello sfintere di Armando, che veniva a sua volta in preda ad uno straordinario, quanto imprevedibile, orgasmo di culo.
    
    Erano entrambi stremati e ancora avvinghiati, quando cominciarono a riprendere consapevolezza.
    
    “Ti ho sentito venire…”, mormorò Armando, ancora stralunato.
    
    “Anch’io…”, sussurrò Guido, premendo forte col bacino per fargli sentire il suo cazzo ancora semiduro.
    
    “E’ la prima volta che vengo con il culo…”. ridacchiò Armando, tra il fiero e il vergognoso.
    
    “Tutto merito mio…”, scherzò Guido con tenerezza.
    
    “Tienilo ancora ...
    ... dentro…”
    
    “Sì… e magari aspetto che mi torna duro e ti fotto un’altra volta…”
    
    “Magari…”
    
    Purtroppo, il cazzo gli si afflosciò del tutto e sgusciò fuori, lasciando un buco slargato, da cui cominciò a defluire la sborra che vi era stata copiosamente versata.
    
    Dopo una pausa per una corsa in bagno a pulirsi e un caffè, i due giovani tornarono a letto, dedicandosi a quei giochi amorosi, che le residue forze gli permettevano.
    
    Si rividero ancora i giorni e le settimane successive e ogni volta scoppiava fra loro la medesima passione; ogni volta facevano l’amore col medesimo trasporto; tanto che ad un certo punto fu chiaro a entrambi che la loro era una relazione.
    
    Armando non stava più in sé dalla felicità: aveva sempre sognato avere un ragazzo a cui rivolgere le sue attenzioni, a cui dare il suo amore… tutto l’amore che si sentiva dentro. E ogni volta che Guido partiva era come se si portasse via un pezzo del suo cuore, ma senza che questo lo facesse soffrire, perché sapeva che sarebbe tornato, che lo avrebbe riabbracciato, che avrebbero fatto di nuovo l’amore.
    
    Anche Guido era felice di quella relazione, per lo meno lo fu nelle prime settimane, perché dopo un po’ cominciò a sentire una certa insofferenza.
    
    Non che gli pesasse la distanza o il fatto di farsi un’ora di macchina per andarlo a trovare; non che sentisse di non volergli bene o gli spiacesse farci l’amore, no: era qualcosa di diverso, di più profondo, come se legarsi in quella relazione lo privasse di… non sapeva ...