Pei sentieri del piacer - 2
Data: 04/02/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad, Fonte: Annunci69
Erano ormai entrambi in piena frenesia erotica; in piedi, accanto al grande letto matrimoniale, Guido ed Armando continuavano a stringersi e a baciarsi, mentre i bacini sfregavano le proprie erezioni l’una contro l’altra.
Guido riprese ad armeggiare con la cintura di Armando, ma questi si sciolse dall’abbraccio:
“No”, disse e con uno spintone lo rovesciò sul letto.
Poi, di slancio, gli si mise a cavalcioni e gli sbottonò la camicia, esponendo ai suoi occhi il petto muscoloso. Rimase un istante a fissarlo incantato, quindi gli tolse del tutto la camicia e gli sollevò le braccia sopra la testa:
“Stai così”, sussurrò, chinandosi e iniziando a baciare un capezzolo e l’altro, vellicandoli con la punta della lingua e mordicchiandoli dolcemente, via via che si inturgidivano.
Guido sospirava di piacere, mentre Armando lo leccava tutt’attorno alla massa carnosa dei pettorali, per tornare poi ai capezzoli ormai gonfi come due prugnoli.
Impaziente di arrivare al dunque, Guido allungò le mani per prenderlo e stringerlo a sé, ma Armando lo bloccò, riportandogli le mani sopra la testa.
“No”, disse con un sorriso disarmante e tornò a chinarsi nell’incavo delle ascelle, inalandone il profumo acre di sudore e di colonia, prima di riprendere a baciare e leccare il suo petto, dirigendosi via via verso il basso, verso quella peluria dell’addome, che andava infoltendosi, nel momento in cui scompariva sotto la cintura dei pantaloni.
Ma più Guido boccheggiava in preda ...
... alla smania, più Armando sembrava prenderla comoda. A sua giustificazione, dobbiamo dire che era la prima volta, quella, in cui ospitava qualcuno nel suo letto, la prima volta in cui poteva dar vita alle fantasie che così a lungo aveva nutrito: gli altri erano stati tutti incontri fugaci in macchina o dietro qualche cespuglio, toccamenti frettolosi e giusto per scaricare la tensione delle palle.
Adesso, finalmente, aveva un ragazzo nella sicurezza della sua casa, e poteva amarlo e farsi amare senza alcun timore. Forse non lo avrebbe visto mai più e questo rendeva ancora più importante potersene godere ogni stilla. Baciò l’incavo dell’ombelico, scavandoci dentro con la lingua, e finalmente sganciò la cintura di pelle e cominciò a sbottonare la patta. Guido fremette: finalmente!
Ma Armando non aveva fretta: allargò i lembi della patta e premette il volto sul triangolino bianco dei boxer, aspirando l’aroma asprigno del sesso celato sotto. Quell’odore così particolare gli torse lo stomaco, sembrò svegliare tutta l’urgenza della sua libidine, allora con foga gli tolse scarpe e calzini, gli fece scivolare via i pantaloni e, dopo averlo ammirato in mutande quasi con le lacrime agli occhi, gli si distese sopra, affondando il volto sul pacco umidiccio, annusandolo e baciandolo, nella pregustazione di cavar fuori la bestia che sentiva agitarsi sotto la tesa maglina.
Ma Guido a quel punto non resse più e di scatto prese il sopravvento. Ribaltato Armando sul letto, lo spogliò con ...