1. La rossa (parte settima)


    Data: 04/02/2020, Categorie: Etero Autore: petronius, Fonte: Annunci69

    Consiglio di leggere le parti precedenti. Il racconto prosegue immediatamente dopo le parti 5 e 6.
    
    Ricordo che ogni riferimento a fatti e persone sono puramente casuali.
    
    Prima di proseguire, chiedo scusa a chi eventualmente ha atteso tanto a lungo la stesura di questo testo.
    
    Mi guarda, non con sfida…uno sguardo che chiede il permesso.
    
    Annuisco…ci mancherebbe altro.
    
    R: “Mmmmmmmmmmmmmm” mugugna e geme mentre imbocca la cappella ed inizia a succhiare con lo stesso ritmo con cui sta penetrando la sua dolcissima fighetta.
    
    Dolce, dolcissima fighetta che ho una voglia incredibile di divorare, di leccare fino a farla supplicare che smetta, come ho già fatto nei giorni scorsi.
    
    Dio quanto è buona. Un piccolo fiore umido che si apre, si dischiude sotto i colpi della mia lingua e cola dolcezza, eccitazione, un sapore ed un odore inebrianti che ti restano piantati in testa e non lasciano spazio alcuno ad altro.
    
    Sento lo sciaguattare lieve delle sue dita che penetrano ritmicamente quella fighetta e la sua bocca che sale e scende sul mio cazzo. Sale e scende poco sopra e poso sotto la corona del glande, quasi tema di esagerare con la boccata. Tiene la pelle ben tesa dalla base del cazzo, a voler avere la cappella quanto più protesa possibile. Ma mi ha detto che questo pompino sarà esclusivamente come desidero io, quindi sa già cosa l’aspetta…sta solo posticipando il momento.
    
    Non troppo.
    
    Io: “Brava, piccola pompinara.”mi complimento.
    
    Lei geme, tra ...
    ... l’eccitazione dovuta al pompino, quella causata dalle dita che scavano nella sua fica e la sferzata data dalla mia voce mentre la chiamo pompinara, sarà certamente un lago.
    
    Io: “Allora, piccola pompinara, sei pronta?”
    
    Non smette di fare su e giù e cerca di rispondere con la mia cappella in bocca con un: “Sci, sce’to.” E’ quasi comica come risposta.
    
    Io: “Prima di tutto dimmi…la sotto sei un lago, o sbaglio?”
    
    R: “Sci…mmmmm”
    
    Io: “Bene, infila le dita bene in fondo…poi iniziamo ad infilarti il cazzo in gola, sei d’accordo piccola pompinara?”
    
    R: “Mmmmmmm…” serra le labbra sotto la mia cappella e non sento più lo sciaguattio delle dita.
    
    Io, le accarezzo la testolina, quella chioma rossa che mi fa impazzire da anni: “Due regole per evitare di farti male: se non ce la fai più, afferrami un polso e io ti lascerò andare. Non ho intenzione di fermarmi per nessun’altra ragione. Chiaro?”
    
    R: “Ma…”cerca di dire staccandosi dal cazzo, ma con la mano sulla testa la spingo di nuovo ad imboccarlo infilandole la cappella in bocca. E la tengo li, non la lascio allontanare di un millimetro.
    
    Io: “Ho detto: chiaro?”
    
    R: “Mh, mh.”
    
    Io: “Brava pompinara, hai capito subito. Regola numero due: fino a che non mi fermerai tu come ti ho spiegato prima, io non mi fermerò. Chiaro?” non ho mollato la presa sulla sua nuca, ha la cappella in bocca e sta roteando la lingua per quanto possibile per la sua piccola boccuccia.
    
    R: “Mh…” sembra un po’ preoccupata.
    
    Io: “Queste le regole se ...
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