Noia al mare 2
Data: 02/02/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Urcaloca, Fonte: Annunci69
... freddo del liquido lubrificante.
Alla fine il countdown pareva essere giunto al termine e il razzo potesse essere finalmente spedito fra le mie chiappe. Mica semplice, appoggiava la cappella e spingeva ma l’olio lo fece scivolare, ora verso l’alto, ora in direzione della figa.
Sentivo il mio Lui dapprima sicuro e poi via via incerto e sempre più arrabbiato.
Alla prima bestemmia compresi che era un peccato rovinare la giornata e mi voltai.
-Su andiamo non è mica la fine del mondo, e solo un’inculata-
-Sei sboccata come una porca-
-E perché mai sarei una porca? Se me lo metti nel culo vuol dire che mi inculi, mi spacchi le chiappe, mi scassi il didietro, mi sfondi l’ano, mi impali col cazzo, mi fracassi le natiche . . . -
Ci mettemmo a ridere, e questo sciolse la tensione, dopo averglielo succhiato abbondantemente mi rimisi in posizione. Cercai di rilassarmi, il pensiero mi corse non so perché alle tette di Lorena, mi chiesi se anche lei si facesse sventrare il culo da mio papà, e se anche la mamma godesse con un cazzo nel culo.
E inculata fu, mentre fantasticavo il mio bravo aveva trovata la giusta inclinazione e la cappella si fece strada dentro di me.
E come diceva sempre Michela: mia amica poco riservata, una volta entrata quella, ti senti i peli delle palle solleticarti la figa.
Avrei riso al pensiero se non fossi interamente rapita da quel che provavo. Niente a che fare con la sensazione delle supposte o di quando ti infili il dito dietro ...
... quando ti masturbi, paragoni cui avevo fatto riferimento per immaginare il rapporto anale. Altre dimensioni, altra spinta che determinavano un fastidio senza senso e un dolore montante. Lui aveva poi cominciato a godere e per assecondare le sue pulsioni aveva intensificato il ritmo, cacciai un urlo e lui rallentò, ma quando si fece imminente l’orgasmo perse ritmo e coordinamento, inoltre mentre la sborra saliva dai coglioni mi parve che la cappella decuplicasse le dimensioni e pulsasse come un cuore.
Urlai come una pazza ma il mio strillo si confuse con i latrati di lui che mi depositava lunghi spruzzi di sperma in fondo al retto.
La cosa si era conclusa e quando il cazzo fu fuori, il fastidio tese a diminuire, unica traccia di quanto provato erano le dita rattrappite per lo sforzo fatto nello stringere il cuscino: erano ancora bianche e doloranti per la stretta. Tutto sommato mi facevano più male le mani del resto. Ero entrata nel novero delle rotte in culo, certo per raggiungere Elisa e Marta ne avrei dovuti insaccare di cazzi, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
Passata la trance sessuale, momento in cui mi avrebbe persino sventrata per soddisfare la sua foia, avevo nuovamente al mio fianco un uomo gentile e delicato. Si interessò alle mie condizioni e mi coccolò con baci e carezze.
Ma qualcosa lo preoccupava e, infine lo indussi a mettermi a parte dei suoi pensieri. In pratica la festa stava per finire; il giorno seguente la Peppia e la Micropeppia ( moglie ...