1. L’ho spinta a tradire (racconto) parte 3


    Data: 01/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... pressione della mano sulla schiena liscia dai muscoli in rilievo.
    
    Il culetto tondo mi si mostrò in tutto il suo splendore e la impalai con un solo movimento fluido, strappandole un gemito di piacere. Non ero l’unico a trovare eccitante la situazione: la sua fica era fradicia e perfettamente lubrificata.
    
    «Dio» mormorò, non senza rivolgere un’occhiata in tralice a Clelia. «Che bello.»
    
    Quel giorno avevo avuto parecchi orgasmi, ma non sembrava che la voglia mi fosse passata. Ero carico come un toro.
    
    Sul volto di Clelia la rabbia venata di tristezza lasciò il posto a qualcosa di meno definibile e, per un attimo, mi parve di riuscire a leggere i suoi pensieri come se li stesse esprimendo a voce alta.
    
    "Il mio uomo sta godendo con lei come non ha mai fatto con me", sembrava dicesse.
    
    «Esci un attimo» mi chiese Moira. «Voglio farti un regalo anch’io.» Rivolse una smorfia a Clelia, che sembrava annichilita. «Ma il mio ti piacerà.»
    
    Obbedii, perché avevo già capito cosa stava per chiedermi.
    
    «Lo voglio nel culo. Adesso» disse infatti, rischiando di farmi venire istantaneamente.
    
    Bagnai di saliva l’indice e lo infilai piano nello sfintere, che cedette offrendo poca resistenza.
    
    «Non preoccuparti di farmi male» mi incitò. «Dammelo tutto.»
    
    Appoggiai la cappella sull’ano e spinsi. Sentii l’anello muscolare dilatarsi per permettere al mio cazzo di entrare e, appena fu dentro, assaporai la stretta dei muscoli del retto.
    
    «Ficcamelo dentro fino alle palle.»
    
    La ...
    ... mazza scivolò in avanti senza incontrare ulteriore resistenza e arrivai a toccare con il pube i glutei sodi e lisci come marmo rivestito di velluto.
    
    «È bellissimo» disse, emettendo un gemito di piacere. «E io non sto fingendooohhhh…»
    
    La scena era incredibile. Moira a novanta gradi che si faceva un ditalino mentre la inculavo con spinte profonde, il coltello ancora nell'altra mano, Clelia in ginocchio che si mordeva a sangue le labbra, indecisa tra fuggire e rimanere fino alla fine, lo sguardo attraversato da tante emozioni differenti, io al centro di quella situazione folle, eccitato e carico come non ero mai stato prima.
    
    L’orgasmo di Moira arrivò come uno tsunami, reso devastante dalla sinergia tra la situazione ad altissimo tasso erotico e la doppia stimolazione anale e vaginale. Come nel domino, il suo piacere innescò il mio e le riempii il retto di sperma.
    
    Mi sfilai da lei stordito dall’intensità dell’esperienza. Moira rimase piegata ancora un istante per permettermi di vedere bene lo sfintere dilatato da cui colavano rivoli bianchi e densi, poi si voltò verso di me e mi diede un bacio lievissimo sulle labbra prima di sparire nel bagno.
    
    Clelia era sotto shock. L’accumulo di emozioni di quella lunghissima giornata l’aveva schiantata. Aveva schiantato entrambi.
    
    «Ho sbagliato a non dirti niente» disse, con gli occhi lucidi. «Non volevo che finisse così.»
    
    «Neanch’io» risposi, consapevole di non essere del tutto sincero.
    
    «Ora però ho capito» riprese. «E ...