1. L’ho spinta a tradire (racconto) parte 3


    Data: 01/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Clelia mi guardava come se non mi avesse mai visto prima. Quella giornata doveva essere diventata un incubo per lei. Aveva programmato di passare la notte a scopare con il suo amante, lasciando a me il ruolo di spettatore, ma le cose non erano andate come aveva previsto. Il suo toro da monta, che solo il giorno prima l’aveva inculata con violenza per poi farle ingoiare un’incredibile quantità di sborra, scena immortalata in un video come regalo per me da parte di entrambi, aveva fatto clamorosamente cilecca, tanto da spingerla a cacciarlo via in malo modo.
    
    Ma per lei le brutte sorprese non erano finite. Un’ora più tardi, entrando in salotto, mi aveva trovato a fare sesso con Moira, una mia collega di ufficio che mi stava dietro da tempo. Era stata costretta a guardare mentre le godevo in bocca e il colpo non era stato indolore.
    
    Mi aveva chiesto cosa ne sarebbe stato di lei e io le avevo elencato le sue scelte, credendo di essere stato generoso, visto che a me aveva proposto solo di farmi le seghe mentre Giulio la sfondava.
    
    «Noi abbiamo appena iniziato» le avevo detto pochi istanti prima. «Stanotte mi farò Moira in tutti i modi possibili. Per come la vedo io hai quattro possibilità, tre in più di quante tu ne abbia concesse a me: rimani qui, ci guardi scopare e se vuoi ti fai un ditalino; rimani qui e ti unisci a noi, se a Moira sta bene; te ne torni di là e ci lasci scopare in pace; te ne vai dal tuo stallone e qui non ci metti più piede.»
    
    L’avevo vista ...
    ... diventare pallida, gli occhi lucidi e increduli. Stavo aspettando la sua risposta, posto che fosse riuscita a sceglierne una. Una delle quattro, pensavo.
    
    Mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso.
    
    Vidi chiaramente l’espressione di Clelia passare dalla disperazione a qualcos’altro, che non identificai esattamente fino a quando non si avvicinò al tavolo e impugnò lo stesso coltello da bistecca a lama seghettata con cui mi ero gingillato dopo cena per far innervosire Giulio, mentre lei tentava di farglielo venire duro leccando e succhiando.
    
    Era furia. La furia cieca di un animale che difende il suo territorio.
    
    Clelia si lanciò verso di noi senza esitare un momento. Era a tre metri di distanza e si muoveva molto velocemente: pensai che non avremmo mai fatto in tempo a reagire.
    
    Fu il mio secondo errore.
    
    Moira smise di succhiarmi il cazzo, di nuovo durissimo, e saltò su come un cobra. Clelia puntò la lama verso la donna che si stava scopando suo marito, gli occhi in fiamme, decisa a far scorrere del sangue.
    
    Moira parò con il braccio sinistro, deviando il colpo senza sforzo, poi con entrambe le mani afferrò il destro di Clelia e lo torse, disarmandola e costringendola a inginocchiarsi per non farsi rompere il polso.
    
    «Hai sbagliato bersaglio, stronza» sibilò, dandole un doloroso strattone al braccio.
    
    «Lasciami, troia!»
    
    «Disse quella che voleva farsi guardare mentre scopava con un altro» ribatté Moira.
    
    «È mio marito, bagascia.»
    
    «Non te lo sei saputo tenere, ...
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