1. L’ho spinta a tradire (racconto) parte 3


    Data: 01/02/2020, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... zoccola. Lui adesso è mio.»
    
    «Non farle male» intervenni.
    
    «Lei ne avrebbe fatto a noi.»
    
    «Lo so.»
    
    Clelia mi guardò, con gli occhi pieni di lacrime, di dolore e di rabbia.
    
    «Lasciala» le dissi. «Adesso starà buona. Vero?» L’ultima domanda era per mia moglie.
    
    «Sì» rispose lei, a voce bassissima.
    
    «Ok» concesse Moira, «ma questo lo tengo io» aggiunse poi, raccogliendo da terra il coltello. Nuda, atletica e lucida di sudore com’era, sembrava un’antica divinità guerriera. Neanche i rivoli di sperma sul mento e sul seno riuscivano a rovinare l’effetto. Mi resi conto che nonostante l’accaduto, o forse proprio a causa di questo, avevo il cazzo duro come il granito.
    
    «Dove hai imparato a farlo?» le chiesi.
    
    «Faccio Tae Kwon Do e Close Combat» rispose, avvicinandosi a me senza perdere d’occhio Clelia nemmeno per un attimo. «Il mio toro ha gradito, vedo. Se questo è l’effetto che ti fa potrei perfino ridarle il coltello.»
    
    «Lui non è tuo» la interruppe Clelia, che si stava massaggiando il polso seduta sul pavimento. «Tu sei solo una scopata.»
    
    «Una fantastica scopata. L’ho fatto godere più io in mezz’ora che tu in sette anni.»
    
    «Tu non sai niente di noi, sei solo una bagascia.»
    
    «So quanto basta» la rimbeccò. «Noi parliamo, sai? Anche di sesso, e di come lo fate, nel caso te lo stessi chiedendo… Ho sempre pensato che tu fossi una figa di legno e mi faceva incazzare che stesse con una come te. Forse dovrei ringraziare il coglione che ti scopi per avergli ...
    ... fatto capire una volta per tutte quanto sei inutile. Ah, e tanto per essere chiara, ridammi della bagascia un’altra volta e te ne faccio pentire.»
    
    Gli occhi di Clelia di riempirono di lacrime, ed ebbi l’impressione che sapere che parlavo di noi con Moira l’avesse ferita più che vedermi scopare con lei.
    
    «Che volevi fare?» le chiesi.
    
    «Fare male a questa…» stava per aggiungere bagascia, ma si trattenne. «Volevo farle male.»
    
    «Perché? Che ti frega con chi scopo?»
    
    «Io ti amo» disse, quasi sputando fuori la frase. «Quello che ho fatto era per te. Per farti felice.»
    
    «Hai preso in culo il cazzo di un altro perché mi ami? Ho capito bene?»
    
    «Lui… mi ha detto che era quello che volevi. Che… che se non ti avessi accontentato ti avrei fatto soffrire.»
    
    «Certo che sei proprio senza vergogna» disse Moira, mentre con un dito raccoglieva un po’ di sperma dal seno destro e lo leccava. «Chi vuoi che creda a una stronzata del genere? Faresti più bella figura a dire che ti piace il cazzo. Quello degli altri, ovviamente, perché il suo è meglio che te lo scordi.»
    
    «Non ti ho mai mentito» disse Clelia, guardando me e ignorando ostentatamente Moira.
    
    «Credevo di no» risposi. «Ma sbagliavo.»
    
    L’erezione sembrava stimolata da quella surreale conversazione a tre. Mi sembrava di avere un totem tra le cosce. Anche Moira dovette notarlo perché si inginocchiò davanti a me tenendosi un po’ di lato e, tenendo sempre sotto controllo Clelia con la coda dell’occhio, passò la lingua dalla ...
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