1988 - Gianna!? Ti stupro!
Data: 01/02/2020,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Maturo
Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster
... irrigidirsi come una statua e lanciare un grido che, se non ci fosse la mia mano a smorzarlo, potrebbe spaccare un'intero servizio di bicchieri di cristallo.
- Se strilli ancora,- le sibilo rauco nell'orecchio, sforzandomi di modificare il piú possibile la voce - ti stacco la testa dal collo.- Lei rabbrividisce contro il mio petto e mugugna sommessamente qualcosa.
Sempre tenendola bloccata con forza, la costringo a retrocedere assieme a me verso la porta dello stanzino.
- Adesso zitta!- le ordino con tono minaccioso, poi aumento di colpo la stretta del braccio destro, facendole espellere il fiato di colpo, e rapidamente, in un unico movimento, le mollo la faccia, chiudo la porta alle nostre spalle e spengo la luce.
- Cosa vuoi da me?- riesce a sussurrare nell'oscurità quasi completa, prima che le rimetta la mano sulla bocca.- Non ho soldi con...-
- Zitta, ti ho detto!- le ringhio contro, strizzandola nuovamente come un tubetto di dentifricio e strappandole un guaito. - Non devi fiatare, devi tenere la bocca chiusa se non vuoi fare una brutta fine.- lei fa un singhiozzo e per un momento sono tentato di interrompere la farsa, che forse la stà spaventando piú del dovuto, ma ormai sono in ballo.
- Ora li libero la bocca, ma se strilli ti rompo!- le dico. - Hai capito?-
Lei rimane immobile. La strizzo una terza volta. - Hai capito? - insisto.
Gianna annuisce con forza ed io abbasso la mano.
- I soldi li ho a casa. - dice lei rapidissima ma in un ...
... sussurro appena udibile. - Non ho niente qui con me.-
- E chi ti dice che sono qui per i tuoi soldi!?- le sussurro nell'orecchio, piazzandole la mano sul monte di venere.
- Oddio! No, ti prego! - dice lei, irrigidendosi ancora di piú. - Questo no, ti prego! Vado a prenderti tutto quello che vuoi.-
- Quello che voglio ce l'ho gia sotto mano.- ribatto, stringendole la patata attraverso la stoffa del vestito.
Lei rabbrividisce e fa un mezzo tentativo di divincolarsi, ma a me basta aumentare la stretta del braccio destro e sollevarla di peso agguantandola per l'inguine, per mettere fine al maldestro tentativo. La tengo così per qualche istante, con la sola punta dei piedi che sfiora il pavimento, mentre lei ansima come un mantice tutta la sua paura.
- Hai capito o no che non ti conviene agitarti?- le chiedo minacciosamente.
Lei boccheggia e annuisce. - Non farmi male.- mi chiede, piagnucolando.
- Vedremo!- ribatto, sentendomi parecchio in colpa perché, nonostante un po' di senso di rimorso per lo spavento che le procuro, averla in mio completo potere mi stà arrapando di brutto. - E da qui sotto, anche se strilli è quasi impossibile che qualcuno ti senta.- le faccio notare per sicurezza. Lei sobbalza ed annuisce: deve esserci già arrivata da sola.
Riprendo a ravanarle la gnocca con una mano, approfittandone per sollevarle il vestito, e la spingo verso la parete di fondo.
Quando la raggiungiamo, le libero le braccia dalla stretta, ma la inchiodo alla parete ...