La femminuccia anale
Data: 27/01/2020,
Categorie:
Trans
Autore: paolo2011, Fonte: Annunci69
... ansimava forte per il dolore di essere stato improvvisamente trafitto dal suo primo cazzo. Estrarlo lentamente fino a quando solo la cappella resta nello sfintere, farlo sentire vuoto dopo essere stato così completamente pieno. Affondate poi con forza e scopate rompendogli il culo rovesciandogli le budella e fargli comprendere come ci si sente ad essere violati.
Scopalo come una cagna, da dietro, alla pecorina non basta!
Dopo aver ricevuto nel profondo lo sperma del padrone, dopo essere stato in qualche modo ingravidato dal maschio alfa, dopo aver sofferto ma anche goduto della violazione la frocetta dovrà pulire la cappella del suo master. Qui si realizza il massimo della sottomissione, della degradazione psicologica; ora è davvero una vacca affamata di sperma, una femmina vera, fertile e pronto ad essere riempita, pronta a servire il proprio padrone, qualsiasi padrone.
Detto questo, … abbiamo definito la femminuccia anale, una vacca che ha bisogno costantemente di un cazzo nel culo, che gode dell’essere scopato e posseduto come ...
... la vera femmina che lui crede di essere, scopato senza preservativo, usato e aperto da un membro rigido e caldo. Alcune frocette amano i cazzi sottili e lunghi, che rovistano negli intestini; altre i cazzi tozzi e larghi che allargano e devastano lo sfintere. Ma non importa come sia il cazzo, questo lo sappiamo, la femminuccia lo brama comunque, lo ama anche se piccolo e molle, lo adora devotamente perché è strumento della sua umiliazione e della sua sottomissione.
L’obiettivo finale, il desiderio archetipo, primordiale della troia è la penetrazione con il pugno, il fisting anale. La frocetta vuole essere usata dal maschio, sfondata e aperta al punto limite che la mano del padrone, ma anche della padrona, lo sventri, lo possieda fino in fondo, fino al polso, al gomito, all’ascella. Non è più un rapporto sessuale, non c’entra più il cazzo o la figa della mistress, c’entra il possesso e la degradazione. Essere oggetto di piacere per l’altro, essere una bambola gonfiabile a cui fare di tutto… per sempre bella e desiderabile, per sempre troia.