La tua nuova idea di me
Data: 19/01/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Tu sei saldamente legato, la sedia èattigua al letto, non hai l’autogestione né la libertàdi manovrané il potere di movimento se non per le gambe, però questa mossanon ti serve a nulla, perché puoi unicamente ispezionare e fissare lo sguardo, soltanto questo. Sì, certo, guardareed esaminare peròche cosa? Vediamo, se ti dicessi di me? Uno scenariomagari, accompagnato dauno sfondo un po’ particolare quello di seguito, poiché è probabile che non ti piaccia, ma è soltantopercezione, in quanto non deve conseguentemente né logicamentené coerentementepiacerti. Io ho solamente una camicia di colore rosso molto stretta,peraltrosbottonata per una buona parte fino all’attaccatura del seno, se io fossi seduta davanti a te potresti vedere il mio reggiseno nero a balconcino, però non m’avvicino tanto e poi indosso una gonna nerapiuttostostretta e corta. Non troppo però, non così corta, perché tu possa vedere il bordo in pizzo delle mie calze nere, per il semplice fatto che sarebbe intenzionalmente anticipare e appositamente comunicare troppo.
Nel tempo in cui tu non eri in camera io ho portato un palo, è pur vero che l’immaginazione permette acconsentendo tante cose, quindi non ti fai domande. Esso è al centro della stanza, il tuo sguardo si muove dal palo nella mia direzione, tu vorresti parlare invece il mio sguardo ti blocca inibendoti. Se tu parlassi ora morirei, non andrei oltre, scapperei via, per l’idea stessa che tu possa avere di me in quell’istante, se per qualche motivo ...
... anche soltanto sorridessi. Tu sei fermo su quella sedia, io mi muovo con lentezza intorno al palo, avverto che c’è della musica nella stanza. In quella musica ci sono io, così al presente m’ascolti anche in altri suoni, mi distingui scrutandomi anche in un altro modo. La mia mano s’afferra al palo, sopra la mia testa, quasi con la forza che non sento d’avere in quel momento, in tal modo con quella mano m’aggrappo girando attorno al palo, che è attualmente il centro di me, dal momento che non stacco gli occhi dal tuo sguardo, che d’altra parte non so ordinatamente comprendere né decifrare.
Io vorrei sapere che cosa pensi, eppure non voglio che tu ripeta nulla, preferirei soltanto sedermi su di te, ora. E’ ancora troppo presto, sennonché continuo a girare lentamente intorno a quel palo, mi volto fino a poggiarmi contro con la schiena, m’inarco fino ai piedi, non mi stacco e schiaccio le mie natiche coperte dalla gonna contro di esso. Seguo il ritmo di quella musica ondeggiando contro senza smettere di muovermi,a rilento slaccio la gonna allontanandola da me, ho gli occhi nei tuoi mentre li vedo soffermarsi sulle mie calze, sul mio perizoma piccolissimo e sulla mia camicia un po’ sbottonata. Proseguo frattanto a mettermi in azione fino a intrecciare una gamba intorno portandolo fra le mie gambe, m’aggrappo così fino a stringerlo contro di me e divarico le gambe ora distese. Adesso sono davanti a te, mi slaccio anche la camicia e resto unicamente con l’intimo, m’inarco ancora ...