VILLAGGIO VACANZE
Data: 27/03/2018,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: whitefeather, Fonte: RaccontiMilu
... dal villaggio onde evitare imbarazzanti incontri: come se non bastasse io l’avrei dovuta accompagnare con l’auto fino al paese vicino, sempre per non dare nell’occhio: insomma la mia collaborazione nella “tratta della bianca” stava passando da passiva ad attiva, il che non mi faceva proprio piacere. Dissi ai ragazzi che eravamo stati invitati a cena fuori dal villaggio e che avrebbero potuto cenare con i loro amici e stare in giro fino alla canonica mezzanotte, io presi un panino al bar e poi attesi che si facesse l’ora di portare “la vacca alla monta” dato che sapevo benissimo come sarebbe finita la serata di mia moglie. Come richiesto da Gerardo io e Franca, una volta tanto vestita in maniera non troppo spinta, verso le 21.00 uscimmo dal villaggio e puntammo verso il paese vicino: ci fermammo davanti ad un ristorante con un grande parcheggio solo in parte occupato da diverse grosse auto: data la presenza di ghiaia che non andava d’accordo con gli ormai consueti tacchi dodici che mia moglie portava la dovetti accompagnare verso l’ingresso, ma a metà strada venni intercettato da Gerardo, che senza degnarmi d’uno sguardo salutò con grande trasporto Franca, baciandole la mano e dicendole “Grazie, cara, per avere accettato il mio invito “ vedrà, sarà una serata importante per il suo successo al concorso!” il vecchio porco si divertiva a fare il galante, dava del lei a quella che aveva adoperato chiamandola varie volte “troia” ma davanti a me salvava la forma solo in parte, ...
... dato che non era precisamente seguire il galateo il fatto di portare una signora sposata al tavolo con tre uomini senza invitare anche il marito, ma ormai c’ero dentro e mi”toccava abbozzare. Lasciai che Gerardo prendesse Franca sottobraccio e la guidasse verso l’ingresso del ristorante, dopo di che non mi rimase che tornare al villaggio e dispormi in zona “campo di tiro” in attesa degli aventi
Finalmente, verso mezzanotte, quando ormai le stradine del villaggio si erano svuotate, si sentirono dei rumori di portiere sbattute provenire dal parcheggio, e pochi istanti dopo, dalla pineta dietro al capanno, intravidi delle figure venire verso di me: in testa c’era Gerardo, facilmente riconoscibile per la camicia candida che indossava anche quando avevo accompagnato Franca al ristorante, dietro di lui una massa informe, di cui capii la composizione solo quando furono a pochi metri dal capanno: in mezzo stava Franca, sorretta da entrambe le parti dai due uomini che avevo visto andare in ufficio da Gerardo: mia moglie ondeggiava pericolosamente ed era evidente che non si reggeva in piedi, e non per via dei tacchi : era ubriaca, in effetti la sentivo ridacchiare, come se trovasse molto divertente la situazione; mentre Gerardo trafficava per aprire il lucchetto che chiudeva il capanno la sentii dire qualcosa come “ma è qui che abiti, Jerry?” ora, io capisco tutto, ma che a una possa venire in mente di chiamare “Jerry”, come un topo da cartone animato, un tipo come il patron del ...